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ITALIAArrestato un'importante latitante della 'ndrangheta

18.08.09 - 18:58
Keystone EPA Franco Cufari
Arrestato un'importante latitante della 'ndrangheta

MESSINA - Il suo nome evoca tristemente i tempi bui della 'ndrangheta calabrese, quando i morti ammazzati a Reggio Calabria si contavano a centinaia ogni anno a causa della feroce lotta tra le cosche per il controllo delle attività illecite.

Paolo Rosario De Stefano, 33 anni, inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno italiano, è stato arrestato a Sant'Alessio Siculo (Messina) dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Era il reggente dell'omonima cosca contrapposta negli anni '80, insieme ai Libri, a quella degli Imerti-Condello.

Una lotta a colpi di agguati che provocò una pesante tensione a Reggio Calabria. Una situazione lontana anni luce da quella attuale in cui gli omicidi a Reggio Calabria e lo scontro tra le cosche, grazie agli arresti che ne hanno decimato le fila ma grazie anche alla raggiunta pacificazione tra i vari gruppi criminali, si sono fortemente attenuati.

De Stefano aveva assunto la guida della cosca dopo l'arresto, nel dicembre del 2008, di un altro illustre "rampollo" del gruppo criminale, Giuseppe De Stefano. Paolo Rosario De Stefano è il figlio di Giorgio, capo carismatico della cosca, ucciso a Santo Stefano d'Aspromonte nel novembre del 1977, e nipote di Paolo, assassinato nel 1985.

Fu proprio l'omicidio di Paolo De Stefano a provocare una terribile guerra di mafia, che si protrasse fino al 1991, scatenata dal tentativo di Nino Imerti, detto "nano feroce", di acquisire il controllo delle attività illecita a Reggio Calabria, scalzando proprio i De Stefano-Libri.

 

 

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