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VIENNAAustria: DNA del padre incestuoso lo inchioda, i figli sono suoi

29.04.08 - 21:42
Austria: DNA del padre incestuoso lo inchioda, i figli sono suoi
VIENNA - La conferma è arrivata con il test del DNA: l'austriaco di 73 anni che ha rinchiuso sua figlia per 24 anni nella cantina della propria casa, è il padre naturale dei sei bambini partoriti dalla donna.

Tre bambini erano cresciuti con lui e la moglie perché appena nati "piangevano troppo" e rischiavano di fare scoprire la sua doppia vita. Gli altri tre sono rimasti segregati in cantina con la loro madre, che oggi ha 42 anni. Un giudice ha confermato la custodia cautelare nei confronti dell'uomo. La sua posizione si è aggravata: all'accusa di incesto e sequestro di persona si è aggiunta quella di omicidio per omissione. Uno dei sette bambini nati dai rapporti incestuosi con la figlia è infatti morto poco dopo il parto e - secondo gli inquirenti - poteva essere salvato se affidato alle cure dei medici. L'uomo è stato visitato oggi da uno psicologo, dando "un'impressione di tranquillità e calma". Non sarebbe a rischio di suicidio.

Nel frattempo sono stati ricostruiti i passi verso la libertà della figlia segregata in cantina per 24 anni. La sua figlia di 19 anni, che viveva con lei in cantina, si era gravemente ammalata. Quando la ragazza ha perso coscienza, il padre-nonno l'ha portata in ospedale. Ha però raccontato che la figlia 42enne, ufficialmente scappata anni prima con una setta satanica, si sarebbe fatta viva e gli avrebbe consegnato la ragazza. In una lettera, scritta sotto dettatura del padre, la donna spiegava la malattia e i disturbi della ragazza ricoverata. Nella missiva la donna accennava alla possibilità di tornare alla vita normale "entro un anno con altri due figli". Il padre-nonno stupratore stava forse preparando la messinscena per giustificare il ritorno di sua figlia e dei "bambini della cantina".

Ma a far fallire il suo piano è stata la TV. Tramite i telegiornali, che la segregata vedeva nella sua prigione, i medici dell'ospedale si sono rivolti alla madre della giovane ricoverata affermando che la sua presenza era indispensabile per la sopravvivenza della ragazza. La donna ha quindi convinto il padre a farla uscire, per la prima volta in 24 anni. L'aspetto sofferente della donna e la sua improvvisa apparizione dopo anni hanno spinto i sanitari a chiamare la polizia. La poveretta si è subito affidata agli agenti, raccontando la sua tremenda storia.

Ora lei e i sei figli, ma anche la madre che non si sarebbe mai resa conto di quanto avveniva sotto la casa, sono ricoverati in ospedale. Qui i "bambini della cantina" (la ragazza ricoverata di 19 anni e i due fratelli di 18 e 5 anni) hanno conosciuto per la prima volta gli altri tre fratelli e la nonna, il giorno del dodicesimo compleanno di uno dei tre figli cresciuti dai nonni (le sue due sorelle hanno 16 e 15 anni). Per tutti comincia ora un lungo periodo di terapia psicologica, per affrontare il trauma e reinserirsi nella vita normale. I tre figli della cantina hanno anche seri disturbi fisici e difficoltà di espressione. La situazione è particolarmente critica per la figlia di 19 anni, che tuttora si trova in pericolo di morte.



ATS
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