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Dal MondoBCE: crescita OK, rischio-petrolio; per ora tassi fermi, Trichet, non sacrificheremo inflazione per stimolare crescita

03.06.04 - 20:25
BCE: crescita OK, rischio-petrolio; per ora tassi fermi, Trichet, non sacrificheremo inflazione per stimolare crescita

FRANCOFORTE - Migliorano le prospettive per la crescita, anche se il caro-petrolio rappresenta una minaccia per la congiuntura; peggiorano quelle per l'inflazione - proprio a causa dei prezzi del greggio -, ma i tassi restano invariati, almeno per ora. Questo il messaggio di fondo lanciato oggi dal presidente dell'Eurotower, Jean-Claude Trichet, al termine della riunione del Consiglio direttivo, tenutasi a Francoforte, che ha lasciato il costo del denaro fermo al 2%, il minimo storico degli ultimi 50 anni.

Sui tassi, il numero uno dell'Istituto di Francoforte ha ripetuto quanto va dicendo ormai da alcuni mesi, cioè che "restano aperte tutte le opzioni" e che la Bce non ha "nessun orientamento". Con l'impennarsi dell'andamento del costo della vita, che per di più si accompagna a un leggero miglioramento della congiuntura e a una ripresa dei consumi privati, tuttavia, sono abbastanza pochi gli analisti disposti a scommettere sulla possibilità di una riduzione del costo del denaro nei prossimi mesi. Anche perchè, come lasciato chiaramente intendere oggi dallo stesso Trichet, la Bce non si pone neppure il problema di tagliare il costo del denaro per stimolare la ripresa, correndo però il rischio di pregiudicare le prospettive per la stabilità dei prezzi.

"Siamo pragmatici, non dogmatici - ha dichiarato - e affrontiamo la realtà nel modo in cui si presenta; ma il nostro obiettivo, l'ago della nostra bussola è il mantenimento della stabilità dei prezzi". A chi gli ha chiesto se la Bce potrebbe trovarsi ad affrontare un dilemma, dovendo optare tra il sostegno alla crescita (con un taglio dei tassi) e la salvaguardia della stabilità dei prezzi (con un aumento del costo del denaro), Trichet ha risposto senza esitazione che "le nostre decisioni sui tassi sono basate sul giudizio relativo ai rischi per la stabilità dei prezzi nel medio termine".

Il costo del denaro, pertanto, si prevede resterà invariato almeno sino alla fine dell'anno, per poi iniziare leggermente a salire di pari passo a una ripresa che dovrebbe accelerare gradualmente il proprio ritmo. "Quest'anno non ci sarà probabilmente più un rialzo dei tassi, ma non appena i consumi privati si saranno ripresi, a partire dall'anno prossimo, la Bce inizierà a irrigidire la leva monetaria", ha spiegato Jens- Oliver Niklasch, capoeconomista della Landesbank Baden-Wrttemberg. Un incremento dei tassi, del resto, risulterebbe in linea con l'aumento delle stime sulla crescita dell'inflazione previsto dalla Bce sia per il 2004 che per il 2005, anche se l'Eurotower, oggi, ha sottolineato che le prospettive di medio termine "continuano a restare in linea" con la stabilità dei prezzi. "Bisogna vigilare in rapporto al materializzarsi di rischi per la stabilità dei prezzi", ha quasi ammonito Trichet, poichè il recente rialzo delle aspettative del mercato sull'andamento dell'inflazione nel lungo termine richiede una "attenzione particolare".

Sempre riguardo al petrolio, il banchiere centrale ha commentato che l'aumento delle quote produttive del greggio, deciso oggi dall'Opec, va nella giusta direzione, non trascurando tuttavia di reiterare - per ben tre volte - il suo ormai consueto appello al "senso di responsabilità dei paesi produttori". Gli effetti del caro-petrolio sulla crescita e sull'inflazione, del resto, sono "estremamente indesiderati" e rischiano di innescare gli effetti collaterali dell'inflazione - "assolutamente da evitare" - che potrebbero gravare sulla crescita sostenibile e pregiudicare la stabilità dei prezzi nel medio termine.

ATS
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