Molti prodotti sono ancora commestibili ben oltre la data di scadenza ufficiale. Ecco a cosa prestare attenzione
Lo spreco alimentare ha ripercussioni importanti sull’ambiente. A livello mondiale, la produzione di generi alimentari è responsabile di circa il 30 per cento dell’inquinamento ambientale. Se gettiamo alimenti ancora commestibili nella spazzatura, sprechiamo e consumiamo inutilmente risorse limitate come acqua, suolo e combustibili fossili. Al contempo la domanda globale, gonfiata dagli sprechi, grava sulla limitata offerta di generi alimentari mentre la sicurezza alimentare di molte persone non è garantita.
In Svizzera, quasi la metà dei rifiuti è prodotta dalle abitazioni private e dal settore gastronomico: secondo l'associazione Foodwaste.ch, ogni giorno vengono gettati nella spazzatura 320 grammi di alimenti commestibili pro capite che corrispondono quasi a un intero pasto! Gli alimenti gettati generano in Svizzera costi supplementari per miliardi di franchi e gravano inutilmente sia sul budget delle famiglie che sull’ambiente. Uno dei motivi per cui in Svizzera, e negli altri Paesi industrializzati, così tanti alimenti finiscono nella spazzatura è la mancanza di pianificazione. Spesso acquistiamo semplicemente troppo. Prima della spesa settimanale, occorre quindi chiedersi quante volte mangeremo a casa e quante persone saranno presenti, cosa c’è al momento in frigorifero e come combinare il cibo già presente in casa con i prodotti freschi che vogliamo acquistare. Un piano dei pasti e una relativa lista della spesa aiutano a fare la spesa in modo più consapevole.
Cosa fare una volta superata la data di scadenza?
Gli alimenti non dovrebbero essere valutati solo sulla base della data di scadenza. Questa non definisce il momento esatto in cui l’alimento si guasta ma si limita ad indicare il termine di consumo consigliato. Fino a tale data, il produttore può garantire che il prodotto, se conservato correttamente, mantiene intatte tutte le sue caratteristiche specifiche come sapore, odore, consistenza, sostanze nutritive e colore. Invece di gettare nella spazzatura un alimento subito dopo la sua data di scadenza, il prodotto andrebbe invece osservato, odorato e infine assaggiato. Il latte non presenta grumi e non ha un odore acido? Il sugo aperto non ha fatto la muffa e ha un odore normale? L’insalata un po’ appassita è davvero immangiabile? Spesso i prodotti possono essere consumati anche dopo la data di scadenza senza rischi per la salute e senza che il sapore ne risenta.
Pasta e riso sono ancora perfettamente commestibili anche mesi dopo la data di scadenza. Lo stesso vale per le conserve in lattina. Ecco alcune indicazioni per capire quanto a lungo si conservano i cibi freschi:
Molti prodotti freschi possono inoltre essere congelati senza problemi. Nel caso di carne e pesce, il tempo di conservazione in congelatore dipende dal tenore di grasso. La carne di manzo e di vitello può essere conservata fino a un anno. Il pollame invece si conserva da quattro a sei mesi. Il formaggio a pasta dura e a fette può essere congelato mentre i formaggi molli e quelli spalmabili no.
Moltissime varietà di verdura come ad esempio fagioli, piselli e porri possono essere conservati per mesi in congelatore. Un piccolo consiglio se vivete da soli e dovete fare i conti con i grandi imballaggi: molti alimenti come il formaggio grattugiato, il burro, i tortellini freschi e gli spätzli possono essere congelati in porzioni. Questo vale anche per il cibo già cotto: una volta cotti e raffreddati, pasta, riso e verdure possono essere divisi in sacchetti e congelati.
La frutta e la verdura fresca messa in conserva o bollita può essere conservata fino a tre mesi. Con la maggior parte delle bacche è possibile preparare marmellate in modo da poter gustare i sapori dell’estate anche una volta che la stagione delle bacche è terminata.