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SVIZZERA«Le intenzioni della BNS non sono chiare. Deve essere più trasparente»

14.12.22 - 12:12
Le critiche in uno studio pubblicato oggi dall'osservatorio dell'istituto
Depositphotos (doganmesut@hotmail.com)
Fonte ats
«Le intenzioni della BNS non sono chiare. Deve essere più trasparente»
Le critiche in uno studio pubblicato oggi dall'osservatorio dell'istituto

ZURIGO - La Banca nazionale svizzera (BNS) deve dar prova di maggiore trasparenza, le sue intenzioni non sono chiare: la critica viene espressa dal gruppo di economisti che agisce con il nome di SNB-Observatory (osservatorio della BNS).

In uno studio pubblicato oggi - alla vigilia delle decisioni che saranno adottate domani dall'istituito guidato da Thomas Jordan - gli esperti affermano che la BNS ha teoricamente due opzioni per combattere l'inflazione: da un lato potrebbe continuare ad aumentare i tassi d'interesse, dall'altro avrebbe invece la possibilità di ridurre il bilancio, vendendo attivi esteri e lasciando che il franco si rafforzi.

«Queste sono le due posizioni estreme: naturalmente può anche utilizzare una combinazione dei due strumenti», ha affermato in una teleconferenza Yvan Lengwiler, professore all'Università di Basilea, ex consulente della BNS ed ex membro della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari.

Il problema, agli occhi dello specialista, è che la politica della BNS appare al momento poco chiara. Rappresentanti di alto livello dell'istituto hanno dichiarato di volersi concentrare sulla manovra dei tassi d'interesse, ma allo stesso tempo le statistiche della banca indicano la vendita di attivi. «Sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza sulle intenzioni di politica monetaria della BNS», si legge nella ricerca.

La scelta della strada da intraprendente non è per nulla secondaria: ad esempio una strategia di riduzione del bilancio causerebbe un rafforzamento del franco e danneggerebbe l'economia di esportazione, ma andrebbe a vantaggio dei consumatori, fa notare SNB-Observatory. Dell'osservatorio fanno parte - oltre che Lengwiler - anche il professore emerito ginevrino Charles Wyplosz, nonché Stefan Gerlach, capoeconomista della banca privata EFG (quella che sei anni or sono ha rilevato la luganese BSI) nonché ex vicegovernatore della banca centrale irlandese.

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