Cerca e trova immobili

SVIZZERAL'inflazione preme, la BNS alza il tasso guida

16.06.22 - 09:45
L'intervento a sorpresa della Banca Nazionale Svizzera
IMAGO
Thomas Jordan, a capo della BNS.
Thomas Jordan, a capo della BNS.
Fonte ats
L'inflazione preme, la BNS alza il tasso guida
L'intervento a sorpresa della Banca Nazionale Svizzera

BERNA - La Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso infine di inasprire la sua politica monetaria: l'istituto ha infatti innalzato di mezzo punto percentuale, al -0,25%, il tasso guida e il tasso di interesse sugli averi a vista detenuti sui suoi conti. È da 15 anni che la BNS non interveniva in tal senso.

La decisione rappresenta una sorpresa, sebbene non sia completamente un fulmine a ciel sereno. Si tratta di contrastare l'accresciuta pressione inflazionistica, ha informato l'istituto al termine del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria. L'inflazione ha raggiunto il 2,9% in maggio nella Confederazione e a corto termine rimarrà probabilmente accentuata. 

La politica monetaria più restrittiva mira a impedire che il rincaro si propaghi ai beni e ai servizi in maniera più diffusa. «Non è da escludere che nei prossimi mesi si rendano necessari ulteriori rialzi del tasso di interesse per ancorare l'inflazione a medio termine nell'area di stabilità dei prezzi», che la BNS definisce fino al 2%.

Presto un intervento anche sul mercato dei cambi?
Al fine di garantire condizioni monetarie adeguate, la Banca nazionale ribadisce anche la sua disponibilità ad agire all'occorrenza sul mercato dei cambi. La modifica del tasso guida (dal -0,75% al -0,25%) entrerà in vigore da domani.

Una mossa inattesa
La stretta monetaria operata dalla BNS non era attesa: la gran parte degli analisti si aspettava infatti un primo intervento solo in settembre, anche se non mancavano coloro che propendevano per una mossa già oggi, cosa che sarebbe sembrata ancora fantascienza alcune settimane or sono.

Nel frattempo però la situazione è cambiata parecchio: proprio ieri la Federale Reserve ha aumentato di 0,75 punti i suoi tassi, in quello che è il maggiore aumento dal 1994. Da parte sua la Banca centrale europea (Bce) ha segnalato un primo ritocco in luglio e un secondo in settembre. Diversi esperti si aspettavano che la BNS avrebbe aspettato la prima mossa della Bce, ma così non è stato.

Forte flessione della Borsa
La borsa svizzera ha reagito con una brusca flessione alla decisione della Banca nazionale svizzera (BNS), che a sorpresa ha innalzato stamane il suo tasso guida dal -0,75% al -0,25%: immediatamente dopo la diffusione della decisione alle 09.30 l'indice dei valori guida SMI, che era in ribasso frazionale, è arrivato a perdere oltre il 2%, trascinando anche gli altri mercati europei.

Intorno alle 09.40 l'SMI ha toccato un minimo di giornata a 10'477 punti, in flessione di quasi il 3% in confronto a ieri. Da allora il mercato si muove confermando un arretramento di circa il 2,5%.

Particolarmente sotto pressione sono i valori legati maggiormente legati alla congiuntura quali Sika (-4,1%), Holcim (-4,0%) e Geberit (-4,2%). Non va comunque molto meglio ai bancari UBS (-3,4%) e Credit Suisse (-3,2%). Una certa resistenza viene offerta solo dai due titoli difensivi e maggiore capitalizzazione del mercato, Nestlé (-1,0%) e Roche (-1,5%).

Dall'inizio dell'anno l'indice SMI ha perso il 18%.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE