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SVIZZERALa guerra frenerà asiatici e americani diretti in Svizzera? Regna l'ottimismo

13.04.22 - 12:25
Nel settore del turismo non ci sono preoccupazioni particolari relative all'arrivo di turisti internazionali
20min
Fonte ats
La guerra frenerà asiatici e americani diretti in Svizzera? Regna l'ottimismo
Nel settore del turismo non ci sono preoccupazioni particolari relative all'arrivo di turisti internazionali
Anche l'assenza dei visitatori dalla Russia dovrebbe essere ben assorbita, secondo gli addetti ai lavori

ZURIGO - Le preoccupazioni riguardo al venire a mancare in Svizzera dei turisti provenienti dai paesi più lontani, sulla scia dei timori provocati dalla guerra nell'est europeo, non sembrano concretizzarsi: un giro d'orizzonte realizzato dall'agenzia Awp presso gli operatori del settore mostra che l'ottimismo prevale.

Urs Kessler, Ceo di Jungfraubahn, il gruppo bernese che gestisce la ferrovia della Jungfrau e diversi impianti di risalita nella regione, si è di recente mostrato sorpreso che gli ospiti provenienti dall'Asia e dagli Stati Uniti siano nuovamente attratti dalla Svizzera, malgrado il conflitto in Ucraina. Secondo il manager qualche anno fa il mercato dei viaggi sarebbe crollato completamente a causa della guerra. Agli occhi di un americano la Confederazione si trova infatti vicina a un teatro di crisi.

«Meglio del previsto»
Le cose sembrano però andare meglio del previsto per il turismo, nonostante quanto successo nelle ultime settimane. Innanzitutto l'importanza dei turisti russi, in generale, è piuttosto bassa. Stando a Svizzera Turismo la loro quota nel 2019 pre-pandemico non era nemmeno dell'1% fra tutti gli ospiti. Anche se si chiede agli enti preposti nei Grigioni, nel Vallese o a Lucerna, la perdita dei viaggiatori provenienti dal paese di Vladimir Putin sembra essere ben gestibile. L'assenza si farà comunque sentire in alcune destinazioni del segmento del lusso: è il caso di St. Moritz, secondo l'associazione turistica retica, mentre Lucerna Turismo sottolinea l'importanza dei russi per gli alberghi top del Lago dei Quattro Cantoni, così come per gli hotel e le cliniche specializzate in servizi sanitari.

Preoccupa l'aumento delle materie prime
Riguardo agli americani, nella Svizzera centrale gli operatori ritengono che gli ospiti - spesso ricorrenti - sapranno valutare correttamente la distanza geografica del conflitto. Anche nei Grigioni non ci si aspetta che i turisti americani smettano di venire a causa della guerra: al contrario, vi sono segnali di forte crescita nelle prenotazioni. In Vallese si teme per contro una certa reticenza da parte dei turisti d'oltremare, dovuta però piuttosto all'aumento dei prezzi delle materie prime: i voli più costosi o l'aumento degli oneri di riscaldamento degli alberghi potrebbero infatti rendere meno economici i viaggi. Un altro ostacolo per i turisti stranieri potrebbe essere un ulteriore rafforzamento del franco.

C'è ottimismo
Nel complesso, tuttavia, a farla da padrone è l'ottimismo. Le regioni di montagna fanno innanzitutto notare l'ottima stagione invernale appena conclusa, ma vi è anche cauta fiducia in relazione all'estate. Secondo Svizzera Turismo, le prenotazioni dall'Europa nel 2022 supereranno di nuovo l'80% del livello del 2019. Per la regione delle Americhe, sono attesi i tre quarti dei volumi pre-pandemia, mentre per gli Stati del Golfo e l'India la quota sarà del 70%. Il ritorno dei turisti cinesi, tuttavia, sarà in gran parte rimandato a causa delle misure anti-Covid che vigon nella nazione a partito unico. Da Cina e Giappone è così attesto solo il 22% delle prenotazioni pre-Covid.

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