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SVIZZERAIl 90% degli studi medici ha risentito della pandemia

02.07.21 - 08:53
Tra chiusure temporanee e riduzione dell'attività, in molti hanno dovuto ricorrere agli aiuti
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Il 90% degli studi medici ha risentito della pandemia
Tra chiusure temporanee e riduzione dell'attività, in molti hanno dovuto ricorrere agli aiuti

BERNA - Nel corso del 2020, nove studi medici su dieci hanno subito una riduzione dell'attività, se non una chiusura temporanea, a causa delle conseguenze legate alla pandemia di Covid-19.

Lo ha riportato l'Ufficio federale di statistica (UST), che ha pubblicato oggi i risultati dell'effetto del coronavirus sugli studi medici. Tra metà marzo e fine aprile 2020, ricorda l'UST, agli studi medici è stato vietato realizzare interventi e trattamenti non urgenti.

In quel mese e mezzo, il 73% degli studi hanno constatato una riduzione dell’attività, mentre il 9% ha temporaneamente chiuso i battenti. 

Ma anche dopo le restrizioni...
Alla fine di aprile sono state revocate le restrizioni delle attività ordinate agli studi medici, ma le loro attività sono tornate solo in parte alla normalità. Tra maggio e ottobre 2020, per il 46% degli studi medici il livello di attività è rimasto inferiore al normale.

Gli studi di medicina specialistica con attività chirurgica sono stati quelli più colpiti; per il 59% di loro l’attività si è mantenuta inferiore a quella svolta in un anno normale. Questa situazione ha interessato solo il 28% degli studi medico-psichiatrici, facendo della psichiatria l’ambito meno toccato dalla crisi.

 

Aiuti, lavoro ridotto
Gli aiuti sotto forma di liquidità e il lavoro ridotto sono state le misure utilizzate più spesso per affrontare le difficoltà economiche legate alla pandemia.

Tra marzo e ottobre, il 35% degli studi medici ha fatto ricorso al lavoro ridotto per i propri dipendenti. Il 18% degli studi medici ha invece beneficiato di aiuti sotto forma di liquidità. Solo il 2% degli studi ha dovuto licenziare personale.

I medici indipendenti sono stati tra i più colpiti: il 60% di loro ha fatto ricorso ad almeno una di queste misure: lavoro ridotto, aiuti sotto forma di liquidità o indennità per perdita di guadagno (casi di rigore). 

Sostegno agli ospedali
Nella fase iniziale della pandemia l’attività degli ospedali è stata particolarmente intensa, con un afflusso consistente di pazienti.

Dalla metà di marzo alla fine di aprile 2020, nel 14% degli studi medici uno o più medici hanno ridotto o interrotto temporaneamente l’attività per dare man forte negli ospedali.

Gli studi medici della Regione del Lemano e dell’Espace Mittelland sono quelli che maggiormente hanno fornito sostegno in questo senso, nella misura rispettivamente del 18 e 16%.

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