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SVIZZERASecondo BAK, la concorrenza internazionale obbligherà i cantoni ad agire

19.12.19 - 16:25
L'istituto di ricerca ritiene che i regimi fiscali svizzeri rimangano attrattivi, ma potrebbe non essere così per sempre
Keystone
Regimi fiscali ancora attrattivi
Regimi fiscali ancora attrattivi
Secondo BAK, la concorrenza internazionale obbligherà i cantoni ad agire
L'istituto di ricerca ritiene che i regimi fiscali svizzeri rimangano attrattivi, ma potrebbe non essere così per sempre

BASILEA - I cantoni svizzeri rimangono attrattivi a livello mondiale per quel che riguarda l'imposizione delle aziende. La concorrenza internazionale sta tuttavia crescendo e obbligherà i cantoni ad agire. Basti pensare alla riforma fiscale varata da Trump negli Stati Uniti.

Le previsioni sono dall'istituto di ricerca BAK Economics, che oggi ha pubblicato i dati del suo indice di tassazione (Taxation Index) per il 2019. Stando a una nota, Nidvaldo rimane il cantone più vantaggioso per le imprese, con un'imposizione effettiva del 10,1%. Nel mondo soltanto Hong Kong è meglio piazzata, con un'imposizione del 9,9%.

Nidvaldo è seguito dai cantoni Lucerna e Appenzello Esterno (entrambi 10,3%), Obvaldo (10,9%) e Basilea Città (11,0%). Grazie al nuovo regime fiscale cantonale approvato in applicazione della RFFA, la città cantone ha ridotto la pressione fiscale effettiva di 8,6 punti rispetto al precedente rilevamento (del 2017).

Nei primi 15 posti della graduatoria di BAK Economics figurano, oltre a Hong Kong, altre due località «non svizzere»: si tratta della capitale ungherese Budapest (10,9%) e della capitale irlandese Dublino (13,8%).

Il valore mediano della pressione fiscale in Svizzera è pari al 15,6%, ovvero circa 10 punti percentuali al di sotto della media internazionale (26,4%).

I Grigioni si piazzano in 12esima posizione, con un'imposizione effettiva del 13,2%. Il Ticino non figura nella lista, mentre Berna (17,2%) e Zurigo (17,5%) chiudono la graduatoria dei 14 cantoni presi in esame.

BAK Economics avverte tuttavia che la concorrenza internazionale è «sempre più agguerrita». Le riforme del presidente Donald Trump negli Stati Uniti hanno ad esempio ridotto la pressione fiscale di quasi 8 punti percentuali.

La corsa al ribasso non è del resto ancora finita. Altri «tagli sostanziali» sono previsti ad esempio in Francia e in Belgio. Anche il Regno Unito sta valutando la possibilità di ridurre le imposte per le società, in modo da essere più attrattivo nel periodo dopo la "Brexit".

Pure in Svizzera il panorama fiscale subirà «cambiamenti fondamentali» in seguito all'approvazione della riforma fiscale e del finanziamento dell'AVS (RFFA). Per il momento soltanto Basilea Campagna e Vaud hanno adeguato le loro aliquote d'imposta, migliorando nettamente le rispettive posizioni.

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