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SVIZZERAMigros boicotta Mars: «Ha aumentato troppo i prezzi»

27.02.19 - 09:53
Il blocco degli ordini riguarda gli articoli M&Ms, Snickers, Twix e gli snack per animali Dreamies. «Non vogliamo chiedere ai nostri clienti di pagare prezzi più alti»
Keystone
Migros boicotta Mars: «Ha aumentato troppo i prezzi»
Il blocco degli ordini riguarda gli articoli M&Ms, Snickers, Twix e gli snack per animali Dreamies. «Non vogliamo chiedere ai nostri clienti di pagare prezzi più alti»

ZURIGO - È di nuovo guerra dei prezzi fra produttori alimentari e grandi dettaglianti: Migros ha annunciato stamane di aver sospeso le ordinazioni di dolciumi e di prodotti per animali della marca Mars, perché considera ingiustificato il rincaro proposto dalla controparte. Per i consumatori questo significa che gli scaffali rimarranno vuoti.

L'incremento tariffario, che arriva fino al 12,7%, è «ingiustificato», sostiene la Federazione delle Cooperative Migros in un comunicato odierno. «Non possiamo accettare questo rincaro e non vogliamo chiedere ai nostri clienti di pagare prezzi più alti», afferma Lorence Weiss, responsabile del comparto Food del gigante della distribuzione, citato nella nota. Tanto più che già oggi Migros incassa un margine nettamente inferiore alla media sulla vendita di alcuni articoli Mars.

Secondo Weiss il colosso arancione desidera intrattenere con i fornitori buone relazioni di partenariato, ma purtroppo al momento Mars è categorica sull'aumento dei prezzi e non sembra possibile trovare una soluzione. Migros si vede perciò costretta a togliere dal suo assortimento gli articoli Mars.

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Il blocco degli ordini riguarda gli articoli M&Ms, Snickers, Twix e gli snack per animali Dreamies. «Migros preferirebbe seguire una strada più costruttiva e resta aperta a trattative, a condizione però che la base e l'offerta siano eque», insiste Weiss.

A seguito del blocco delle forniture le filiali Migros provvederanno a vendere gli articoli disponibili fino a esaurimento degli stock. Bisogna quindi aspettarsi che nelle prossime settimane gli scaffali si svuoteranno mano a mano.

Secondo Migros di fronte alla forte pressione della concorrenza e dei margini sempre più esigui nel commercio al dettaglio sarebbe auspicabile che anche i fornitori contribuissero in parte a garantire al cliente un buon rapporto qualità-prezzo. «Sappiamo benissimo che la situazione è tutt'altro che facile anche per alcuni nostri fornitori: ecco perché puntiamo su una collaborazione costruttiva e sul dialogo per trovare insieme delle soluzioni», spiega Weiss.

La comunicazione odierna di Migros potrebbe stupire, visti i recenti esempi del passato. Come noto i commercianti al dettaglio e i fornitori sono spesso impegnati in dure trattative riguardo ai prezzi: ma in genere il consumatore non viene a saperne nulla. Se non si trova un accordo i negozi possono però ricorrere al boicottaggio: un'arma a doppio taglio, perché i clienti rischiano di andare a comprare i prodotti altrove. D'altra parte il fornitore rischia da parte sua importazioni parallele.

In gennaio era emerso che in un analogo braccio di ferro con Mars era impegnata Coop: lo si era però notato solo quando gli articoli erano cominciati a scarseggiare sugli scaffali. Nel 2018 era diventata di dominio pubblico una vertenza simile che opponeva Nestlé ai grandi dettaglianti europei (rappresentati dalla Agecore), che avevano boicottato i prodotti della multinazionale alimentare elvetica per spuntare prezzi e condizioni migliori. Era poi stato trovato un accordo, ma le bocche erano rimaste cucite riguardo ai contenuti dell'intesa.

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COMMENTI
 

pinkyglasses 5 anni fa su tio
Il boicottaggio è forse una delle poche armi rimaste per far valere il proprio disappunto.

sedelin 5 anni fa su tio
junk food: ne faccio volentieri a meno.

il saggiatore 5 anni fa su tio
Nonostante (anche) le evidenti ragioni di margine di guadagno della Migros (che rischierebbe di diminuire troppo), sono contento che finalmente (ma a quanto pare non è la prima volta che accade) qualcuno in Svizzera abbia deciso di tirare fuori le p...e, e opporsi alle multinazionali che ci considerano una colonia, a cui imporre i prezzi (vedi il caso BMW).
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