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GERMANIAQuell'illusione chiamata Germania

31.08.13 - 11:00
Aumento il flusso di disoccupati dal Sud Europa in cerca di lavoro in Germania. In tanti ce la fanno, molti anche quelli che, invece, vivono grazie all'assistenza tedesca
Foto d'archivio (Keystone)
Quell'illusione chiamata Germania
Aumento il flusso di disoccupati dal Sud Europa in cerca di lavoro in Germania. In tanti ce la fanno, molti anche quelli che, invece, vivono grazie all'assistenza tedesca

BERLINO - Spagnoli, greci, italiani, rumeni. E' in continuo aumento il flusso di persone dall'Europa Meridionale in cerca di fortuna in Germania. Un miraggio che per molti si rivela un fallimento. Vi è in molte persone quell'illusione, in qualche modo veicolata anche da molti mass media (italiani), che in Germania si possa trovare la soluzione di tutti i propri problemi personale, di giungere nel Paese perfetto, dove lo Stato funziona alla perfezione, è facilissimo trovare lavoro e i servizi al cittadino sono di qualità e gratuiti per tutti. In tanti ce la fanno a trovare un lavoro, altri, invece, finisce che vivono grazie soltanto ai soldi dell'assistenza sociale elargisti dallo Stato tedesco.

Come riferisce l'agenzia federale tedesca per il lavoro, dall'apertura delle frontiere avvenuta nell'aprile del 2011, il numero di lavoratori rumeni è aumentato del 15,5%, raggiungendo quota 82.430. Parallelamente l'aumento dei cittadini rumeni che vivono grazie all'assistenza è del 57%, ossia 17.283.

Per quanto riguarda i lavoratori bulgari, dall'apertura delle frontiere, il loro numero in Germania è aumentato del 46,3% (34.051), ma contemporaneamente è esploso il numero delle persone in assistenza: 18.812 (+132%).

Il numero dei lavoratori dipendenti greci, dal gennaio del 2010, inizio della crisi dell'euro, è aumentato del 26,1%, raggiungendo quota 124.893. Gli ellenici che vivono in Germania grazie al denaro elargito dallo Stato tedesco sono 38.612, con un aumento del 18,6 %.

Sulla Bild si legge, Infine, del destino dei lavoratori spagnoli: dall'inizio della crisi il loro numero è aumentato del 35,4%, toccando quota 51.226, mentre quelli in assistenza è aumentato del 41,8%, raggiungendo quota 9.399.

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