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GERMANIAGermania e Usa ai ferri corti a causa di 200mila mascherine

04.04.20 - 16:13
Sono arrivate a Bangkok ma non sono mai giunte a destinazione, a Berlino
keystone-sda.ch (Brais Lorenzo)
La Germania accusa gli Usa di "pirateria moderna" a causa di una partita da 200mila mascherine (foto d'archivio).
La Germania accusa gli Usa di "pirateria moderna" a causa di una partita da 200mila mascherine (foto d'archivio).
Fonte Ats Ans
Germania e Usa ai ferri corti a causa di 200mila mascherine
Sono arrivate a Bangkok ma non sono mai giunte a destinazione, a Berlino
Le mascherine sono oggetto di «competizione mondiale»: la Francia ne ha ordinati due miliardi

BERLINO - Gli Stati Uniti sono accusati di aver "deviato" il percorso di 200'000 mascherine, prodotte in USA ma dirette in Germania, e di averle di fatto confiscate e requisite per sé. Un atto di "pirateria moderna", tuonano le autorità locali a Berlino che muovono le accuse.

A riportare la vicenda è la BBC, che cita il governo locale berlinese secondo cui le mascherine sarebbero state "confiscate" a Bangkok: erano state ordinate dalla polizia locale ma non sono mai arrivate a destinazione. E secondo Andreas Geisel, ministro dell'Interno nel governo berlinese, le mascherine sono state probabilmente "reindirizzate" verso gli USA.

Quello che si sa, sul fronte americano, è che all'azienda produttrice di mascherine 3M è proibito esportare materiale medico sulla base di una legge che risale alla guerra di Corea e che è stata invocata dal presidente Donald Trump che ha chiesto alle aziende americane di fornire un quantitativo maggiore di materiale per far fronte alle esigenze nazionali.

«Abbiamo bisogno del materiale per uso domestico. Dobbiamo averlo», ha scandito Trump durante il briefing quotidiano alla Casa Bianca con la Task Force per la lotta al coronavirus. E ha aggiunto che le autorità hanno recuperato quasi 200'000 respiratori, 130'000 mascherine e 600'000 guanti.

Mega-ordine francese - La Francia continua i suoi sforzi per equipaggiarsi adeguatamente di mascherine e gli ordini presso fabbricanti in Cina ammontano a 2 miliardi di esemplari: lo ha detto il ministro della Salute, Olivier Veran, confermando notizie già diffuse nei giorni scorsi.

«Gli ordini di maschere - ha precisato - sono molto più alti rispetto a quello che riceviamo» e sono sottoposti a «una competizione mondiale». Ma la Francia, parallelamente, sta anche rafforzando la sua produzione nazionale di maschere di protezione contro il coronavirus.

Rispondendo a una domanda sul cambiamento di metodo rispetto a quanto raccomandato in precedenza sull'inutilità per le persone sane d'indossare la mascherina, Véran ha risposto: «Dobbiamo essere capaci di produrre maschere per persone che non lavorano nel settore sanitario, che sono persone in seconda linea, a contatto con il pubblico. Ma anche di poter proporre domani a tutti d'indossare una protezione... ne stiamo discutendo con il comitato scientifico, gli esperti in virologia, le agenzie sanitarie. Abbiamo chiesto loro di rivalutare le direttive. È tutto in costante evoluzione».

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