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REGNO UNITOBank of England alza i tassi, con un occhio alla Brexit

02.11.17 - 18:47
È la prima volta nei dieci anni della crisi finanziaria che hanno sconvolto l'economia mondiale
Keystone / EPA
Bank of England alza i tassi, con un occhio alla Brexit
È la prima volta nei dieci anni della crisi finanziaria che hanno sconvolto l'economia mondiale

LONDRA - È il primo rialzo dei tassi nei dieci anni della crisi finanziaria che hanno sconvolto l'economia mondiale. Ma per gli investitori la vera notizia non è la stretta monetaria, data per scontata data l'inflazione al 3 per cento, quanto piuttosto il contrario e cioè che sulle mosse future la Bank of England si tiene le mani libere, con un occhio ai rischi creati dal negoziato sulla Brexit.

Con sette voti a favore e due contrari, il Comitato di politica monetaria guidato dal governatore Mark Carney ha portato il costo del denaro allo 0,5% dallo 0,2%, minimi record raggiunto quando l'economia e i mercati vacillavano.

Paradossalmente, tuttavia, le informazioni trapelate dalla Banca d'Inghilterra hanno indebolito la sterlina, mettendo in ombra la stretta monetaria decisa oggi che avrebbe dovuto rafforzarla: con un calo di quasi l'1% fino a 1,3096 dollari.

Il Comitato ha fatto infatti sapere che «date le attuali circostanze eccezionali» servirà ancora un «significativo» aiuto all'economia dalla banca centrale: è l'avvicinarsi del 2019, quando Brexit diventerà realtà, con una frattura con l'Unione europea che potrebbe riservare brutte sorprese e richiedere persino una marcia indietro rispetto a un percorso dei tassi d'interesse che, comunque, oggi la Bank of England ha delineato come molto graduale. Più graduale di quanto avesse indicato in passato, dando alla riunione di oggi un tono molto più da 'colomba' di quanto atteso.

I mercati, insomma, si aspettavano una Bank of England più 'falco'. Invece sono smentiti, con un rialzo dei tassi che appare «poco convinto», per dirla con gli analisti di Ubs.

Fra gli esperti c'è persino chi pensa che la Bank of England sarà prima o poi persino costretta a fare marcia indietro: perché l'inflazione potrebbe sgonfiarsi, perché le prospettive di crescita non sono così rosee, e perché se Brexit sfuggisse davvero di mano toccherà ancora una volta alla banca centrale correre ai ripari.

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