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AFGHANISTANIl mullah Mohammad Hasan guiderà il governo provvisorio talebano

07.09.21 - 16:53
Il portavoce Zabihullah Mujahid ha annunciato i principali ministeri dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan.
AFP
Il portavoce talebano, Zabihullah Mujahid.
Il portavoce talebano, Zabihullah Mujahid.
Il mullah Mohammad Hasan guiderà il governo provvisorio talebano
Il portavoce Zabihullah Mujahid ha annunciato i principali ministeri dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan.
Zabihullah Mujahid: «Questo governo provvisorio dovrà affrontare i problemi immediati del Paese, come la povertà». Abdul Ghani Baradar sarà il vice. Ministro della Difesa il figlio del mullah Omar. Il resto dei ministri sarà annunciato quando la situazione del Paese sarà più stabile.

KABUL - I talebani hanno annunciato questo pomeriggio i nomi dei ministri incaricati che andranno a formare il nuovo governo di transizione del nuovo Emirato Islamico dell'Afghanistan. La lista dei nominativi è stata resa pubblica dal portavoce degli "studenti coranici", Zabihullah Mujahid, nel corso di una conferenza stampa.

La guida del nuovo esecutivo ad interim afghano è stata affidata al mullah Mohammad Hasan. La lista dei nomi annunciati, ha precisato Mujahid, include solamente i ministeri «più urgenti», mentre quelli restanti saranno annunciati in un secondo momento, quando «la situazione si sarà stabilizzata». Quello attuale, ha sottolineato a più riprese, sarà un governo «provvisorio» che dovrà «affrontare i problemi immediati del Paese». La lista include «la povertà», ma non la sicurezza. Quel problema «è risolto, perché la guerra non c'è più».

Tra gli altri nomi: Abdul Ghani Baradar, co-fondatore degli "studenti coranici" (e negoziatore ai tavoli di Doha), ricoprirà il ruolo di vice leader del nuovo esecutivo ad interim, mentre il ministro dell'Interno sarà Sirajuddin Haqqani. Un altro nome di spicco è quello del ministro della Difesa, Mawlawi Mohammad Yaqub, figlio del mullah Omar. Ameer Khan Mutaqi sarà invece ministro ad interim degli Esteri.

Mujahid ha inoltre ribadito che l'Emirato vuole «buoni rapporti con tutti gli altri Paesi, anche quelli che hanno combattuto contro di noi». Buoni rapporti ma in ossequio alle regole islamiche. «Non consentiremo interferenze» né richieste che non aderiscono «alla shari'a e alle nostre regole».

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