Joe Biden ha "scaricato" l'onere dell'accordo sul suo predecessore. Lui ribatte: «Con me questo non sarebbe successo».
L'attuale presidente americano: «Sono stato il quarto presidente a presiedere la presenza delle truppe americane in Afghanistan. Due repubblicani e due democratici. E non intendo passare questa guerra a un quinto» presidente.
WASHINGTON D.C. - «Una presenza americana senza fine nel mezzo della guerra civile di un altro Paese non è accettabile per me». In altre parole: prima l'America, poi gli altri. E lo ha detto in modo chiaro alla nazione ieri il presidente statunitense Joe Biden, apponendo la propria firma su una pagina di quella politica "America First" che è stata uno dei cavalli di battaglia del suo predecessore alla Casa Bianca.
Sull'arco «dei nostri vent'anni di guerra in Afghanistan, l'America ha inviato i suoi migliori giovani, uomini e donne, investendo quasi mille miliardi di dollari, addestrando più di 300mila tra soldati afghani e agenti di polizia, equipaggiandoli con le attrezzature militari più avanzate e mantenendo schierate le proprie forze aeree» in quella che è diventata «la guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti», ha incalzato Biden, ricordando che fu Donald Trump a negoziare l'accordo con le milizie talebane. Un accordo che «ha posto i talebani nella posizione più forte, da un punto di vista militare, dal 2001». E prima di lasciare lo Studio Ovale, lo stesso Trump sforbiciò il contingente "afghano", riducendolo a soli 2500 soldati.
«Quando mi sono insediato ho dovuto fare una scelta: proseguire con l'accordo» o «inviare altre truppe a combattere, di nuovo, la guerra di un altro Paese». Biden ha difeso la sua scelta, proseguendo sulla via tracciata dal suo predecessore, a cui ha "scaricato" però l'onere di quell'intesa raggiunta con i talebani. Ma Trump non ha visto la "mano" dell'attuale presidente e ha subito rilanciato. «Prima Joe Biden si è arreso al Covid, che è tornato ruggendo. Poi si è arreso anche ai talebani, che hanno rapidamente rovesciato l'Afghanistan e distrutto la fiducia» negli Stati Uniti.
Trump: «Se fossi stato presidente questo non sarebbe mai successo»
L'ex presidente, tramite il suo sito ufficiale, ha rilasciato una raffica di dichiarazioni che rievocano i toni caustici dei suoi famigerati tweet. «L'esito in Afghanistan, incluso il ritiro delle truppe, sarebbe stato del tutto diverso se ci fosse stata in carica l'Amministrazione Trump. A chi o a cosa si arrenderà ora Joe Biden? Qualcuno dovrebbe chiederglielo, se riesce a trovarlo». E ancora: «L'Afghanistan è il risultato militare più imbarazzante nella storia degli Stati Uniti. Non doveva andare così!». E il problema - a salvaguardia dell'accordo da lui concluso con i talebani - «non è aver lasciato l'Afghanistan. È il modo esageratamente incompetente in cui lo abbiamo lasciato!». «Non sarebbe mai accaduto se fossi stato io il presidente» ma, intonando un'esausta filastrocca, «a questo ci hanno portato le corrotte elezioni presidenziali del 2020».
Biden: «Non passerò questa guerra a un quinto presidente»
In breve: Donald Trump incolpa Joe Biden e Joe Biden incolpa gli afghani - senza scordare il quadriennio precedente - per come la situazione sia repentinamente precipitata in questi giorni. «Un altro anno, o altri cinque anni, di presenza militare degli Stati Uniti non avrebbero potuto fare alcuna differenza se l'esercito afghano non è in grado o non vuole reggere il proprio Paese», ha detto Biden. «Sono stato il quarto presidente a presiedere la presenza delle truppe americane in Afghanistan. Due repubblicani e due democratici. E non intendo, e non lo farò, passare questa guerra a un quinto» presidente.