Le istituzioni Ue hanno firmato questa mattina il testo finale sul Certificato Covid europeo
La firma arriva in un giorno simbolico per l'Europa, il 14 giugno, esattamente 36 anni dopo la firma dell'accordo di Schengen.
BRUXELLES - Le istituzioni europee hanno apposto oggi la firma finale sul regolamento per il certificato digitale Covid dell'Unione europea e lo hanno fatto in un giorno, il 14 giugno, che racchiude un significato simbolico per l'Europa.
Proprio «in questo giorno, 36 anni fa - ha ricordato questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - veniva siglato l'accordo di Schengen. Cinque Stati membri (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania Ovest e Francia) in quell'occasione decisero di aprire le rispettive frontiere gli uni con gli altri. Fu l'inizio di quella che oggi è per molti cittadini una delle più grandi conquiste dell'Europa: la possibilità di muoversi in piena libertà entro i confini dell'Unione».
E il certificato Covid europeo, ha proseguito von der Leyen, intende animarsi del medesimo spirito, quello «di un'Europa aperta, di un'Europa senza barriere, ma anche di un'Europa che lentamente ma in sicurezza si riapre dopo un momento tra i più difficili», dovuto alla pandemia. Il certificato, noto anche come "digital green pass", ha ricevuto il via libera definitivo dall'Europarlamento la settimana scorsa ed entrerà in vigore a partire dal primo luglio.
Ma al di la di quello che sarà il suo utilizzo pratico, von der Leyen si è soffermata sul valore simbolico di questo nuovo strumento, concepito come una chiave che riapre la libertà persa a causa del coronavirus. «È il simbolo di un'Europa aperta e digitale. Abbiamo sviluppato questo certificato in tempi record. Renderà i viaggi nell'Unione molto più semplici. E restituirà ai cittadini europei quelle libertà che tanto amano».