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STATI UNITI / CINATrovato l'accordo tra Trump e la Cina: no ai nuovi dazi

13.12.19 - 07:47
L'intesa include tra l'altro anche un taglio del 50% delle attuale tariffe su 360 miliardi di prodotti cinesi.
Keystone
Il presidente Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping
Il presidente Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping
Trovato l'accordo tra Trump e la Cina: no ai nuovi dazi
L'intesa include tra l'altro anche un taglio del 50% delle attuale tariffe su 360 miliardi di prodotti cinesi.

NEW YORK - Donald Trump benedice il mini accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina che evita l'entrata in vigore il 15 dicembre dei nuovi dazi americani su 160 miliardi di dollari di prodotti cinesi.

Secondo indiscrezioni riportate dai media, il tycoon ha dato il suo via libera all'intesa raggiunta dai negoziatori delle due super potenze economiche. Un accordo che ora deve essere formalizzato con l'autorizzazione di Pechino e la firma ufficiale. Una firma che potrebbe arrivare a breve, forse già nella giornata di oggi. L'ambasciatore cinese a Washington è infatti uno dei tre esponenti del governo di Pechino - insieme al presidente Xi Jinping e al vicepremier Liu He - autorizzato a metterla sull'accordo.

Le indiscrezioni sulla benedizione di Trump arrivano al termine di una giornata di fermento. Che qualcosa fosse nell'aria Trump lo aveva fatto capire chiaramente fin dal mattino con un tweet: "Un grande accordo con la Cina è vicino. Loro lo vogliono, e anche noi". Lo stringato cinguettio ha innescato un rally a Wall Street, con gli indici americani volati a nuovi record spinti dall'ottimismo su una schiarita nei rapporti commerciali. Una schiarita che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, sarebbe positiva per Washington e Pechino e soprattutto per l'economia mondiale.

Il tweet di Trump è arrivato in una giornata storica, quella del voto alla commissione giustizia della Camera sull'impeachment del presidente americano, poi rinviato. I contenuti del mini accordo non sono chiari nel dettaglio. Secondo indiscrezioni, l'intesa elimina o almeno posticipa i dazi previsti di entrare in vigore domenica. E include anche un taglio del 50% delle attuale tariffe su 360 miliardi di prodotti cinesi. In cambio Washington chiede a Pechino un impegno a maggiori acquisti di prodotti agricoli americani, una più forte tutela dei diritti di proprietà intellettuale e un maggiore accesso per le aziende americane al settore dei servizi finanziari cinese. Nel caso in cui la Cina non rispettasse gli impegni, gli Stati Uniti sono pronti a far tornare i dazi ai livelli attuali.

All'interno della Casa Bianca molti da tempo hanno fatto pressione su Trump per un rinvio dei dazi di dicembre nella convinzione che imporli in prossimità delle feste natalizie si traducesse in una nuova tassa sugli americani durante le feste Natalizie e quindi in un'ondata di nuove critiche contro l'amministrazione, già nel mirino per l'impeachment. Fra le aziende che seguono con interesse gli sviluppi c'è Apple: gli Stati Uniti e la Cina sono infatti i suoi due maggiori mercati e la guerra commerciale rischia di avere un impatto forte sulle vendite di Cupertino in Cina, dove l'iPhone appare in difficoltà. Secondo Credit Suisse, le consegne sono infatti calate del 35,4%, il secondo calo consecutivo a due cifre.

Una pausa nella guerra commerciale con la Cina, con la firma della fase uno di un accordo più ampio, consentirebbe a Trump di guadagnare tempo e avviarsi all'anno delle elezioni presidenziali con un'importante carta in tasca da giocare. Un carta in grado di spingere Wall Street a nuovi record e permettere al presidente di rivendicare il successo della sua ricetta economica per gli Stati Uniti, che proseguono nel loro 11mo anno di ripresa.

Volano le borse asiatiche - Le borse asiatiche volano con il via libera di Donald Trump al mini accordo commerciale tra Usa e Cina sui dazi. I mercati, ai massimi dagli ultimi tre mesi, guardano anche all'esito del voto nel Regno Unito. Chiude in forte rialzo Tokyo (+2,55%) con lo yen che si svaluta sul dollaro a 109,45. A mercati ancora aperti corrono Hong Kong (+2,30%), Shanghai (+1,83%), Shenzhen (+1,54%) e Seul (+1,54%). Bene Mumbai (+0,9%). Tecnologia e materiali sono tra i settori con i maggiori rialzi. Andamento positivo anche per il comparto delle automobili. Sul fronte macroeconomico dagli Stati Uniti sono previste le vendite al dettaglio di novembre.

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