Di Maio replica: «Va rispettato il lavoro della magistratura»
ROMA - Il leader di Italia Viva Matteo Renzi va all'attacco sul caso Open: «Quello che è accaduto costituisce un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese. Chi non reagisce accetta che si metta in discussione il principio della separazione dei poteri. E lascia che siano i magistrati a decidere che cosa sia un partito e cosa no».
A queste accuse non si sono fatte attendere le repliche del Consiglio superiore della magistratura, dell'Associazione nazionale magistrati e del ministro italiano della giustizia Alfonso Bonafede a difesa dei magistrati.
Proseguono intanto le perquisizioni della Guardia di Finanza italiana disposte dalla procura di Firenze nei confronti dei finanziatori della fondazione nata per sostenere le iniziative dell'ex premier e che per i pubblici ministeri sarebbe stata «articolazione di partito». Dal canto suo l'amico storico di Renzi, Marco Carrai si difende: «Ho sempre agito nella legge».
Sulla vicenda Open si è espresso anche il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio: «Va rispettato il lavoro della magistratura, mentre la politica può fare la sua parte con la commissione d'inchiesta». Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, «serve una commissione d'inchiesta sui finanziamenti ai partiti per scoprire fatti politicamente e moralmente rilevanti».