Concluso il colloquio del primo ministro uscente con il capo dello Stato: «Avevo dubbi sul formare un nuovo esecutivo»
ROMA - Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha conferito al primo ministro uscente, Giuseppe Conte, l'incarico di formare un nuovo governo. Conte si è riservato di accettare.
«Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari», ha fatto sapere Conte dopo aver ricevuto l'incarico. «È una fase molto delicata per il Paese, dobbiamo uscire al più presto dall'incertezza politica innescata dalla crisi di governo», ha aggiunto, ricordando la difficile congiuntura internazionale con le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Conte ha inoltre ricordato la prossima scadenza della manovra finanziaria e sottolineato l'importanza di evitare un aumento dell'Iva e di dare «una solida prospettiva di crescita» al Paese.
«Questa crisi deve diventare un'occasione di rilancio», ha dichiarato il premier incaricato. «Non sarà un governo "contro"», ha affermato annunciando una stagione di riforme, in cui l'Italia sia «protagonista» in Europa in questa nuova legislatura tra Strasburgo e Bruxelles. «Realizzerò un governo nel segno della novità», ha promesso, ricordando che questa è la richiesta delle forze politiche che faranno parte dell'esecutivo. Sarà «un'ampia stagione riformatrice di rilancio» e «di speranza».
«La prospettiva di avviare una nuova esperienza di governo con una maggioranza diversa mi ha sollevato più di qualche dubbio, ma l'ho superata con la consapevolezza di aver rappresentato sempre tutti i cittadini e di aver guardato sempre al bene comune», così ha proseguito Conte. «Questi sono gli elementi di coerenza che mi porto», ha aggiunto.
L'incarico è solo il primo passo per la formazione di un esecutivo. Ora, Giuseppe Conte avvierà nuove consultazioni con i partiti nella Sala dei busti a Montecitorio per poi tornare al Quirinale e sciogliere la riserva. Il voto per la fiducia all'esecutivo e il giuramento dovrebbero seguire la settimana prossima.
Sono molte le questioni da dirimere tra i futuri alleati di governo Movimento 5 Stelle e Partito democratico. Prima tra tutte, il numero e il nome del o dei vicepremier.