Cerca e trova immobili

ITALIAIl sì alla Tav getta il governo nel caos

07.08.19 - 20:44
Il Senato boccia la mozione del Movimento 5 Stelle e approva quella a favore del Partito democratico. La Lega: «Si apre una questione politica»
Keystone (archivio)
La spaccatura tra Lega e M5S è sempre più ampia.
La spaccatura tra Lega e M5S è sempre più ampia.
Il sì alla Tav getta il governo nel caos
Il Senato boccia la mozione del Movimento 5 Stelle e approva quella a favore del Partito democratico. La Lega: «Si apre una questione politica»

ROMA - In Italia la spaccatura più profonda del governo gialloverde va in scena nell'Aula del Senato che boccia la mozione anti-Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Torino-Lione (F), del Movimento 5 Stelle (M5S) e approva quella a favore presentata dal Partito democratico (Pd). Per la Lega si «apre una questione politica», scandisce il capogruppo Massimiliano Romeo parlando davanti ai senatori di Palazzo Madama.

Le votazioni si consumano poco prima di pranzo, senza che i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini sillabino una parola, e da lì in poi è tutto un rincorrersi di voci di crisi. Il leader leghista annulla gli appuntamenti del pomeriggio: niente mercato del pesce ad Anzio, niente comizi. Intanto il Pd, a sua volta attraversato da divisioni interne, incalza: il segretario Nicola Zingaretti chiede al premier Giuseppe Conte di prendere atto di non avere più una maggioranza e di salire conseguentemente al Colle.

Sono cinque le mozioni che alla fine vengono messe ai voti (una, di Liberi e uguali, anche chiamato Leu, è preclusa) e il risultato descrive un Parlamento pro Tav: sono 181 i sì a favore e 109 quelli contrari. Dopo giornate di tentennamenti e consultazioni trasversali, i due blocchi si consolidano a ridosso del voto: il Pd taglia a tre righe il proprio dispositivo ripulendolo dagli attacchi al governo e rendendolo votabile per la Lega. Anche Emma Bonino (radicalista liberale), Fratelli d'Italia (FdI) e Forza Italia (FI) si associano e scatta il patto: i gruppi favorevoli sono pronti a schierarsi a sostegno dell'opera. C'è chi si dissocia, come il democratico Tommaso Cerno che vota con i pentestellati, chi come Luigi Zanda, pure dem, (avrebbe preferito uscire dall'Aula e far emergere ancora più chiaramente l'immagine di un Esecutivo diviso. Vedere accostati in un voto Lega, Pd, FdI e FI - dice il senatore - non è un bello spettacolo.

La fotografia di questa giornata è però soprattutto quella di Salvini e i suoi ministri seduti ai banchi del governo a distanza di tre poltrone da Di Maio e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Non si salutano e non si parlano per tutto il tempo. Una separazione sottolineata ancora una volta al momento in cui il governo viene chiamato dalla presidenza del Senato a rendere i pareri sulle mozioni: si alzano in due ed è il leghista e viceministro all'Economia Massimo Garavaglia a bruciare sul tempo il collega M5S Vincenzo Santangelo. Parla, dice, a nome della Lega e invita a votare Sì Tav facendo un contropiede al collega che è costretto a sottolineare che lui sì parla a nome del governo e che la posizione ufficiale è di neutralità. Esecutivo rimesso all'Aula.

Poi, via alle mozioni che in una manciata di minuti chiudono la mattinata senatoriale ma il cui esito apre la vera partita a Palazzo Chigi. Nel mirino Toninelli, che ha votato con i M5S No alla Tav, e che da giorni subisce gli attacchi di Salvini ostenta tranquillità pochi minuti dal voto: «Vado avanti sereno e tranquillo. Le loro sono critiche generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere». E come una giornata qualsiasi lascia un Palazzo per entrare in un altro: poco dopo sarà alla Camera in audizione a parlare di «grandi navi».

Quasi a sera, in un altro palazzo ancora, a Chigi, si materializza infine Salvini. Nella sede del governo è rimasto tutto il giorno il Conte. Il vertice comincia a due, tra il presidente del Consiglio e il titolare del Viminale. E non si esclude che in corsa non abbia partecipato anche Di Maio.

Il leader della Lega, che oggi avrebbe dovuto dare il via al tour delle spiagge, rimanda i primi due appuntamenti e lascia tutti in attesa dell'intervento previsto per la serata: «Mi pare chiaro che qualcosa dichiarerà, sono sette ore e mezzo che non parla..», dice il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon che insieme ad altri colleghi di partito aspetta il «capitano» sotto un palco a Sabaudia .

Già scavato il 18% delle gallerie: «In servizio dal 2030» - Con il 18% dei 164 chilometri previsti dal progetto già scavati, la Torino-Lione è realtà. La nuova linea ferroviaria ad alta velocità, per merci e passeggeri, è l'anello centrale del Corridoio Mediterraneo, uno dei nove assi della rete di trasporto europea TEN-T. Si estende per 270 km, il 70% in Francia e il 30% in Italia. In servizio nel 2030, il suo costo è di 8,6 miliardi; di recente l'Unione Europea ha annunciato l'intenzione di portare il cofinanziamento dal 40% al 55%.

La sezione transfrontaliera della linea, tra Susa e Saint Jean de Maurienne, è lunga 65km, l'89% in galleria. Ne fa parte il tunnel di base del Moncenisio, 57,5 km di cui 45 in Francia e 12,5 in Italia. Nel cantiere francese di Saint-Martin-La-Porte è in corso lo scavo dei primi 9 km della galleria ferroviaria che, una volta ultimata, sarà la più lunga del mondo. La fresa, una potenza di otto motori di Formula 1, avanza in media di 15-20 metri al giorno.

Già realizzati 68 km di sondaggi geognostici, in Italia e in Francia, e 4 discenderie, gli accessi per i mezzi di lavoro. A pieno regime si conteranno 15 fronti di scavo e 7 frese, che avanzeranno in contemporanea. Quasi mille le persone coinvolte al momento nella realizzazione dell'opera, tra cui i 170 dipendenti di Telt, il promotore pubblico binazionale responsabile della realizzazione e della gestione della Torino-Lione. Un team composto al 70% da ingegneri e con una età media di 45 anni. A pieno regime saranno 4mila i lavoratori diretti, altrettanti quelli generati nell'indotto.

Secondo i suoi fautori, la Torino-Lione consentirà di eliminare un milione di tir dalle strade, con una riduzione di gas serra di tre milioni di tonnellate di CO2 l'anno.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

volabas 4 anni fa su tio
Salvini si porta sul groppone tutti gli inciuci e le malefatte dei governi precedenti, e visto che purtroppo la mafia politica in italia non è ancora debellata ( e non lo sara' mai ) è ovvio che possa dare fastidio, Grande Salvini

Zico 4 anni fa su tio
Chiaro che Salvini deve risolvere in pochi mesi quello che il PD non è riuscito a risolvere in anni di durissimo lavoro... ma lascialo stare. probabilmente il 17 sta per gli ani che ha! il PDsì che ha risolto i problemi del paese: aveva portato all'eliminazione della mafia, alla soluzione profughi,non c'erano più frontalieri in Ticino, non sono mai stati in galera per furti di denaro..etc. eh sì, era un'Italia governata benissimo. ahahahahha

marco17 4 anni fa su tio
Risposta a Zico
Non so quanti anni tu abbia, e non mi interessa, ma un bambino di 10 anni è in grado di ragionare meglio di te e di scrivere in un italiano meno approssimativo.

Zico 4 anni fa su tio
Risposta a marco17
questo è quello che pensi da sinistro indottrinato. e si sa i sinistri sanno sempre molto, ma molto, ma molto di più. tu devi essere il tenutario di tutte le verità. ma non preoccuparti un giorno crescerai

MIM 4 anni fa su tio
Bene, finalmente un governo che guarda al proprio paese. Il M5S deve la sua presenza al governo alla lega. Inutile girarci attorno. La lega, contro i propri principi, ha approvato leggi (una su tutte il reddito di cittadinanza) per onorare la sua alleanza con i pentastellari, e così agendo ha aumentato i propri consensi nell'elettorato. Signori de M5S, o con la lega o con il PD, fate voi; da soli tornerete ad essere nessuno. Conte-Salvini-Di Maio, il nuovo triumvirato italiano che può portare davvero fuori dal pantano il belpaese. Chi non vi crede (o ne ha paura) è meglio che lasci lavorare gli altri!

vulpus 4 anni fa su tio
Un'opera veramente fuori dalla norma , dove le previsioni dei cambiamenti sul trasporto merci è veramente impressionante. Per il governo, non cambierà molto. Troveranno un accordo: alternative non ce ne sono. E in tutti i casi, eviterei di sparare sulla croce rossa . Nonostante tutto questo governo è sostenuto dal popolo, anche se alla sinistra e alla EU dà fastidio. Segno che meglio del cavaliere e di Renzi , qualcosa ci sia.
NOTIZIE PIÙ LETTE