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GERMANIASpd crolla e chiede una verifica di governo, Merkel in difficoltà

27.05.19 - 19:21
I socialdemocratici piangono, ma anche per la Cdu quello alle europee è stato il peggior risultato di sempre. La cancelliera Angela Merkel è chiusa in un assordante silenzio che dura da venerdì
Keystone
Spd crolla e chiede una verifica di governo, Merkel in difficoltà
I socialdemocratici piangono, ma anche per la Cdu quello alle europee è stato il peggior risultato di sempre. La cancelliera Angela Merkel è chiusa in un assordante silenzio che dura da venerdì

BERLINO - Dopo la batosta alle Europee per i partiti che lo sostengono, il governo tedesco naviga in acque agitate. L'Spd, falcidiata nei consensi fino a perdere per strada l'11,5% e con tanti al suo interno che reclamano la testa della leader Andrea Nahles, cui attribuiscono tutta la colpa della mazzata elettorale, chiede una verifica di governo.

E se i socialdemocratici piangono, la Cdu non può proprio permettersi di ridere: «Non possiamo non dire che quello di ieri alle europee è stato il peggior risultato per la Cdu nella sua storia. Dobbiamo trarne le conseguenze», ammette la leader Annegret Kramp-Karrenbauer, che dice basta alle divisioni interne al partito e alla coalizione che sostiene Angela Merkel.

Mentre tutti cercano le ragioni della disfatta (saranno sviscerate da vertici a porte chiuse di Cdu e Spd convocati per domenica prossima), la cancelliera è chiusa in un assordante silenzio che dura da venerdì quando, a Monaco di Baviera, è stata registrata la sua unica presenza in una campagna elettorale che l'ha vista più che defilata.

Il giorno dopo il voto per Strasburgo, dunque, qualcuno nella Spd parla di «sconfitta amara» e perfino di «fine delle alleanze a due». Il nervosismo nel partito di Nahles è alle stelle e brucia la sconfitta di Brema, la città che, dopo 74 anni ininterrotti di governo Spd, passa ai cristiano democratici.

In tanti dicono che non si può andare avanti così e che bisogna differenziarsi dall'alleato, che ormai appare troppo sbilanciato a destra. Per questo, mentre i democristiani invitano gli alleati a mantenere la calma, i socialdemocratici intendono montare i loro cavalli di battaglia su cui la Cdu fino ad ora ha in qualche modo fatto orecchie da mercante: dalla pensione minima di sopravvivenza da finanziare con una tassa sulle transazioni finanziarie ad una più stringente normativa in materia di protezione dell'ambiente.

Tuttavia, entrambi i partiti concordano sulla necessità di «tornare a parlare al popolo» ed ammettono di non essere stati capaci di intercettare il voto dei giovani, soprattutto in materia di contrasto al cambiamento climatico e di politiche del lavoro.

In Germania gli unici ad esultare sono i Verdi, che hanno raggiunto il massimo storico raddoppiando i consensi ed ora vogliono dire la loro sulla scelta dei vertici Ue. E soddisfatta si dice pure l'Afd, malgrado non abbia sfondato. Nel consenso ai populisti di destra, la Germania appare spaccata in due come prima della caduta del Muro: l'Alternativa è più forte nei Land dell'Est ed è prima in Sassonia e nel Brandeburgo, dove potrebbe ipotecare il risultato delle elezioni regionali di settembre.

Nahles pronta a dimettersi - La presidente e capogruppo del Spd al Parlamento tedesco Andrea Nahles si è detta disponibile alle dimissioni nelle prossime settimane, rimettendo il suo mandato al voto del gruppo del partito socialdemocratico in Parlamento. Lo ha detto alla tv pubblica Zdf. «Se mi sfidano, mi presento a viso aperto» e «sono perciò pronta a fare chiarezza», ha precisato, ribadendo la sua intenzione di rimanere a capo del partito e del gruppo parlamentare dell'Spd.

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