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THAILANDIASciolto il partito della principessa Ubolratana

07.03.19 - 07:38
Il partito un mese fa osò candidare la principessa alle elezioni del 24 marzo, una mossa definita da re Vajralongkorn «altamente inapprropriata»
Keystone (archivio)
Sciolto il partito della principessa Ubolratana
Il partito un mese fa osò candidare la principessa alle elezioni del 24 marzo, una mossa definita da re Vajralongkorn «altamente inapprropriata»

BANGKOK - La Corte costituzionale thailandese potrebbe oggi sciogliere il Thai Raksa Chart, il partito che un mese fa osò candidare a premier la principessa Ubolratana alle elezioni del 24 marzo, una mossa che fu subito definita incostituzionale e «altamente inappropriata» da re Vajiralongkorn.

Oltre un migliaio di agenti sono stati dispiegati attorno alla sede della Corte a Bangkok per evitare disordini.

Le attese sono per uno scioglimento, che comporterebbe anche l'interdizione dalla politica dei dirigenti del partito per almeno dieci anni. Si tratterebbe del terzo scioglimento per via giudiziaria di un partito vicino all'ex premier Thaksin Shinawatra, il cui campo ha vinto ogni elezione dal 2001, costantemente osteggiato dall'establishment e dall'esercito che ha portato a termine due colpi di stato nel 2006 e nel 2014 per escludere Thaksin dal potere.

Un eventuale scioglimento del Thai Raksa Chart rappresenterebbe un duro colpo per Thaksin, che aveva scelto di spalmare su tre partiti il consenso di cui ancora gode, in modo da massimizzare il maggior peso specifico che la nuova Costituzione garantisce ai piccoli partiti rispetto a quelli più dominanti. In circa un terzo dei collegi, senza il Thai Raksa Chart il campo pro-Thaksin si ritroverebbe senza rappresentanti eleggibili.

Aggiornamento - La Corte costituzionale thailandese ha ordinato pochi minuti fa lo scioglimento del partito Thai Raksa Chart, per aver candidato a premier la principessa Ubolratana e aver quindi violato la prassi che vuole la monarchia al di sopra della politica.

Il verdetto squalifica i 214 candidati del partito dalle elezioni del 24 marzo, oltre all'interdizione per dieci anni dalla politica per i dirigenti del comitato esecutivo del movimento vicino all'ex premier Thaksin Shinawatra, in auto-esilio dal colpo di Stato del 2006.

Lo scioglimento rappresenta un colpo durissimo per le speranze di Thaksin di ottenere una maggioranza nel nuovo Parlamento bicamerale, dove il Senato - che rappresenta un terzo dei seggi totali delle due camere - sarà completamente nominato dalla giunta militare.

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