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UNIONE EUROPEA«L'Europa non crollerà»

30.12.18 - 08:54
Juncker ha definito «prematuro» fare un bilancio della sua presidenza e non ha voluto fare nomi per il suo successore né appoggiare il candidato del Ppe, il tedesco Manfred Weber
Keystone
«L'Europa non crollerà»
Juncker ha definito «prematuro» fare un bilancio della sua presidenza e non ha voluto fare nomi per il suo successore né appoggiare il candidato del Ppe, il tedesco Manfred Weber

BRUXELLES - «Una cosa è certa: quando partirò il primo novembre 2019», alla fine del mandato, «l'Europa non crollerà», in quanto «sono fermamente convinto che l'Europa abbia un avvenire». Quindi «non c'è nessuna ragione di disperare dell'Europa, anche se è vero che è legittimo preoccuparsi». È il messaggio lanciato dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in un'intervista alla Welt am Sonntag.

Juncker ha definito «prematuro» fare un bilancio della sua presidenza e non ha voluto fare nomi per il suo successore né appoggiare il candidato del Ppe, il tedesco Manfred Weber. «No comment», ha risposto Juncker, «non sono il tipo che fa sparate, e men che meno nella precipitazione», dicendo che per quanto lo riguarda al termine del mandato si dedicherà alla vita privata.

«È un grave errore lasciar moltiplicare il numero di persone che, in seno ai grandi partiti tradizionali, si fanno sconsideratamente l'eco dei populisti», perché «a camminare sui passi dei demagoghi si finisce per mostrare solo la propria schiena», ha ammonito il monito in vista delle elezioni europee lanciato dal presidente della Commissione Ue. Egli ha esortato a opporre «la verità» alle affermazioni dei populisti e a «metterli ai piedi del muro mostrando che sanno solo fare del rumore ma non hanno nessuna soluzione concreta da offrire» ai problemi.

Juncker ha quindi ricordato che la sua richiesta di espellere dal Ppe Fidesz e il suo leader Viktor Orban è stata «respinta».

Il presidente della Commissione ha poi detto di «temere che ci siano dei tentativi illeciti di pesare sulle elezioni europee», invitando tutti i Paesi Ue a «opporre un fronte unito ai troll e gruppi di hacker di Cina o Russia».

«Sarebbe profondamente deplorevole» - ha detto ancora - se la questione dei migranti dominasse la campagna elettorale per le europee, in quanto «è importante, ma è lontano dall'essere il nostro maggior problema». Su questo tema «sembrerebbe che abbiamo perso la nostra capacità di relativizzare».

Per arrivare a una soluzione «bisogna che personalità politiche dotate di senso di responsabilità abbiano il coraggio di affrontare questo tema conflittuale e che diano prova di pazienza per spiegare alla gente che l'accoglienza dei rifugiati non è un problema insolubile», per cui serve «maggiore cooperazione ben ordinata in Europa», ha detto Juncker, ribadendo la sua «sorpresa» per l'opposizione degli stati membri persino al rafforzamento di Frontex per la protezione delle frontiere esterne Ue.

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