Cerca e trova immobili

STATI UNITITregua sui dazi, i mercati tirano un sospiro di sollievo

02.12.18 - 19:49
Il patto Trump-Xi dovrebbe essere una boccata d'ossigeno per le principali piazze finanziarie
Keystone
Tregua sui dazi, i mercati tirano un sospiro di sollievo
Il patto Trump-Xi dovrebbe essere una boccata d'ossigeno per le principali piazze finanziarie

WASHINGTON - I mercati possono tirare un sospiro di sollievo. La tregua sui dazi tra Usa e Cina riduce le preoccupazioni per un'economia globale che rallenta, con parole come "stagnazione" e "recessione" che tornano sulla bocca di molti dopo anni. Il patto Trump-Xi dovrebbe essere una boccata d'ossigeno per le principali piazze finanziarie, un'iniezione di fiducia per aziende e investitori dopo settimane di nervosismo e volatilità, da Wall Street all'Europa.

Ma lo spettro di una guerra commerciale a tutto campo si è tutt'altro che dissolto, viste le enormi differenze di vedute tra Washington e Pechino che rendono i prossimi negoziati una strada in salita e irta di ostacoli. Con 90 giorni di tempo per un accordo che potrebbero non bastare. Con il risultato - se la Casa Bianca manterrà le promesse - di un incremento al 25% delle tariffe imposte su 200 miliardi di dollari di beni 'made in China'. A cui si dovrà sommare l'effetto dell'inevitabile rappresaglia di Pechino.

E se tutto dovesse andare storto c'è già un'idea ben precisa di quello che potrebbe accadere, con buona pace degli ottimi rapporti personali vantati da Trump e Xi. Secondo un recente studio di JPMorgan un'escalation delle tensioni sui dazi costerebbe caro a tutti, con una contrazione del Pil globale fino all'1,4% in due anni nel peggiore dei casi. Un impatto che si andrebbe ad innescare su di un trend che già - secondo le previsioni - vedrà nel 2019 la crescita mondiale frenare al 3,5% rispetto al 3,7% di quest'anno.

Nessuno si salverebbe dall'innalzamento di più barriere commerciali. Per il Fondo monetario internazionale nel 2019 gli Stati Uniti rischiano almeno uno 0,8% del Pil, la Cina uno 0,2%. Gli Usa non possono stare dunque tranquilli, anche perché il prossimo anno la prima economia al mondo è prevista decelerare con lo svanire dell'effetto del taglio delle tasse da 1'500 miliardi di dollari targato Donald Trump.

La crescita di Eurolandia, poi, potrebbe essere intaccata per almeno lo 0,3%, in una situazione già di per sé difficile per il Vecchio Continente, alle prese con le conseguenze della Brexit e con le incognite di Paesi come Italia e Spagna le cui economie frenano mentre stanno ancora cercando di riprendersi dalla Grande recessione, mentre il loro profilo sui conti pubblici agita i sonni di Bruxelles, e non solo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE