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ITALIADue "leve" per convincere l'Europa

27.11.18 - 07:16
Il Governo italiano punta a ridurre il deficit per evitare la procedura d'infrazione: rinvio del reddito di cittadinanza e ridurre la platea di "quota 100"
Keystone
Due "leve" per convincere l'Europa
Il Governo italiano punta a ridurre il deficit per evitare la procedura d'infrazione: rinvio del reddito di cittadinanza e ridurre la platea di "quota 100"

ROMA - Il rinvio, al massimo a giugno, del reddito di cittadinanza. E il restringimento della platea di "quota 100". Sono queste le due leve su cui il governo italiano punta per abbassare il deficit e convincere l'Europa a evitare la procedura d'infrazione.

La linea emerge al termine di un vertice di governo durato circa un'ora nella serata a Palazzo Chigi: il premier Giuseppe Conte nonché i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini firmano una nota congiunta per dire che "non è una questione di decimali" ma che, nella sostanza, si è disponibili a cambiare la manovra.

L'idea di partenza è spostare risorse pari circa 0,2% del Pil (poco meno di quattro miliardi di euro) dalle spese per reddito di cittadinanza e pensioni, agli investimenti. Se all'Europa non basterà, quelle stesse risorse (magari qualcosa in più) saranno destinate alla riduzione del deficit.

Intanto l'apertura del governo a rompere il muro del 2,4% e ridurre il deficit piace ai mercati: cresce la borsa, cala lo spread. Ma la trattativa nel governo non è priva di tensioni, perché dalle aperture, bisogna passare ai fatti. La Commissione europea chiede all'Italia di mettere nero su bianco il calo del deficit e il contenimento della spesa nella manovra. Ma per farlo bisogna "rimodulare" il reddito di cittadinanza e "quota 100": rinviarli, ridurre la platea.

L'intesa ancora non c'è: "Si è concordato - spiegano il premier e i vice - di attendere le relazioni tecniche" su reddito e pensioni "al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti". Si proverà a sondare se a Bruxelles possa bastare la "riallocazione" da spesa corrente a investimenti. Contatti, fa sapere il portavoce di Jean Claude Juncker, sono in corso "a tutti i livelli".

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COMMENTI
 

Bandito976 5 anni fa su tio
Per ridurre il deficit non serve la lingua, ci vogliono i fatti! Ma la vedo impossibile

Danny50 5 anni fa su tio
L’Italia oramai suddita della Germania. Peggio che durante la seconda guerra mondiale.
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