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EGITTOElezioni, nessuno contro Al Sisi

28.01.18 - 19:17
Sabato ha rinunciato anche El-Sayed el-Badawi, capo del nuovo Wafd
Keystone / EPA
Elezioni, nessuno contro Al Sisi
Sabato ha rinunciato anche El-Sayed el-Badawi, capo del nuovo Wafd

IL CAIRO - Alle elezioni in Egitto non si presenterà neanche un possibile candidato di mera facciata, l'unico che - dopo il ritiro di sei altri potenziali rivali, in due casi per l'intervento della magistratura - avrebbe potuto sfidare il presidente Abdel Fattah Al Sisi.

Questa è almeno la situazione creatasi alla vigilia del termine per la presentazione delle candidature che scade lunedì. Un quadro che ricorda le elezioni a candidato unico di gran parte (fino al 2005) del regime di Hosni Mubarak, il presidente-autocrate spazzato via dal vento della Primavera araba egiziana in corso proprio in questi giorni del 2011.

Anche se sarebbe stata una candidatura tardiva e quindi meno credibile delle altre, già peraltro relativamente deboli, sabato ha rinunciato anche El-Sayed el-Badawi, capo del nuovo Wafd, formazione erede di uno dei più antichi partiti egiziani e peraltro sostenitore di Sisi.

Il nome di Badawi era circolato questa settimana chiaramente per riempire il vuoto pneumatico completato dall'arresto del generale Sami Anan e dal polemico ritiro dell'avvocato Khaled Ali.

Un deserto elettorale egiziano già reso desolato in precedenza dal forfait dei due più noti esponenti in lizza (l'ex-premier Ahmed Shafiq e il nipote del defunto presidente Anwar Sadat) e dalla condanna di un altro militare, il colonnello Ahmed Konsowa.

L'ufficio politico del Wafd ha però annunciato ufficialmente con un comunicato il rifiuto della candidatura di Badawi, come riporta il sito del quotidiano Al Ahram.

La decisione di appoggiare Sisi per un secondo mandato quadriennale senza sfidarlo con un proprio candidato è stata dichiaratamente imposta dalle "sfide che affronta l'Egitto". Secondo il Wafd, Sisi è l'unico che possa tutelare lo Stato egiziano, la sua stabilità e la sicurezza del popolo.

L'Egitto, fra l'altro, è da aprile di nuovo in stato di emergenza per la minaccia del terrorismo islamico dell'Isis che da oltre un anno e mezzo conduce una guerra a bassa intensità nel Sinai nord-orientale ma colpisce anche altrove.

In giornata cinque esponenti di spicco dell'opposizione egiziana, tra cui ex candidato alle presidenziali del 2012, Sadat e uno dei due vice del generale Anan, hanno lanciato un appello al boicottaggio delle elezioni presidenziali il cui primo turno è fissato per il 26-28 marzo. Il testo esorta a non riconoscere il risultato delle elezioni, le quali ormai avrebbero perso ogni credibilità.

Hisham Genena, vice del generale che è stato arrestato dalla Procura militare per falsificazione di documenti e istigazione del popolo contro l'esercito, sabato era stato aggredito per strada da uomini armati di coltello.

Otto gruppi egiziani per la difesa dei diritti umani hanno spiegato l'aggressione come una delle "atti di vendetta" perpetrati contro chi si candida per sfidare Sisi.

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