«Non possiamo ancora parlare delle relazioni future», ha spiegato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker
STRASBURGO - Nei negoziati per la Brexit «non abbiamo ancora fatto il progresso richiesto». Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in plenaria al Parlamento europeo dove sarà votata una risoluzione a riguardo.
«Non possiamo ancora parlare delle relazioni future», ha aggiunto. Il discorso della prima ministra britannica Theresa May a Firenze, ha sottolineato Juncker, ha avuto un «tono ottimistico» ma, ha aggiunto, «i discorsi non sono posizioni negoziali».
Sul punto della tutela dei diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito «resta da trovare un accordo sull'indispensabile ruolo della Corte di giustizia europea». Per quanto riguarda il nodo degli accordi finanziari, invece «il diavolo sarà nei dettagli» mentre sulla questione dell'Irlanda del Nord «servono soluzioni che rispettino pienamente il diritto europeo».
Nel negoziato sulla Brexit «restano divergenze serie, in particolare per quanto riguarda il regolamento finanziario: non accetteremo di pagare in 27 ciò che è stato deciso a 28», ha detto il negoziatore capo della Commissione europea Michel Barnier. «Ancora non c'è accordo sui punti chiave - ha aggiunto Ba- non abbiamo raggiunto progressi sufficienti per iniziare una nuova fase di negoziati». Barnier, come Juncker, ha sottolineato che restano ancora distanti anche le posizioni sul ruolo della Corte di giustizia dell'Ue e ancora mancano soluzioni sulla frontiera con l'Irlanda del Nord. «La prossima settimana ci sarà il quinto round di negoziati - ha ricordato il negoziatore - e la nostra attitudine è positiva, vogliamo riuscire».
«Il nostro futuro è l'Europa, non la Brexit» - Per il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker «è un buon segno che il dibattito sul futuro dell'Europa si allarghi perché il nostro futuro non è la Brexit, è l'Europa».
«Dopo l'uscita del Regno Unito - ha detto - si gira una pagina e se ne apre un altra, per lungo tempo abbiamo rimandato questioni cruciali». Juncker ha quindi ribadito la necessità di fare passi avanti verso una maggiore integrazione dell'Ue entro il vertice europeo di Sibiu, in romania, del marzo 2019.