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GERMANIA«Trump mette in pericolo la pace in Europa»

29.05.17 - 23:00
Secondo il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel la politica miope del governo americano è contro gli interessi dell'Unione europea
Keystone
«Trump mette in pericolo la pace in Europa»
Secondo il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel la politica miope del governo americano è contro gli interessi dell'Unione europea

BERLINO - Il "discorso del tendone della birra" di Angela Merkel, già definito "storico" da più parti, segna a Berlino uno spartiacque, nelle relazioni diplomatiche con gli Usa di cui «non ci si può più fidare». E il giorno dopo, pur con qualche aggiustamento, i toni non cambiano: il vicecancelliere Sigmar Gabriel, ministro degli Esteri tedesco, dice senza mezzi termini che con Donald Trump gli Usa compromettono la loro leadership nell'occidente.

«In pericolo la pace in Europa» - E Gabriel lancia un allarme anche più ampio: «L'occidente è diventato più piccolo, o almeno più debole, cambiano i rapporti di forza». Riferendosi a Trump il ministro degli esteri tedesco ha parlato di una persona che «accelera il cambiamento climatico riducendo la tutela dell’ambiente, vende più armi in una zona di conflitto e non risolve politicamente i conflitti religiosi, questa persona sta mettendo in pericolo la pace in Europa. La politica miope del governo americano è contro gli interessi dell'Unione europea». 

Frau Merkel - E si complica la gestione della crisi migratoria per il futuro. Il concetto del ridimensionamento di Washington riecheggia in un nuovo intervento di Merkel: «Chi si mette i paraocchi nazionali, di questo sono convinta, rischia di finire in disparte». La cancelliera è tornata anche sull'accordo di Parigi: la strada per realizzarlo è «impervia e lunga». È stato quindi giusto, a Taormina, non mascherare le differenze.

Ad ammorbidire il tiro ha provveduto invece il suo portavoce Steffen Seibert, il quale ha sottolineato «quanto siano importanti» per la cancelliera le relazioni tedesco-americane, «solido pilastro della nostra politica estera e di sicurezza. La Germania continuerà a lavorare per rafforzarle», è la garanzia, nella settimana in cui Merkel incontrerà i leader di India e Cina, mentre i media nazionali parlano dell'esigenza di "nuovi alleati" (Handelsblatt).

La figura di Obama - La nuova strategia politica e comunicativa adottata a Berlino, che coinvolge l'Europa, punta chiaramente sull'aumento della pressione. E questo proprio in vista della decisione sul clima, che Trump ha annunciato a breve. La "svolta", della distanza segnata da Frau Merkel, che ha agitato tutti, sulle due sponde dell'Atlantico, arriva dopo il summit siciliano, fallito sul clima. Ma anche, è bene ricordarlo, dopo un incontro con Barack Obama, ex partner strettissimo della cancelliera, che le "consegnò" la leadership dell'occidente prima di congedarsi dalla Casa bianca. Attualmente Obama è "disoccupato", ma è stato chiaro a tutti, nel recente viaggio in Europa che ha incrociato i passi di Trump, che l'ex presidente non sia davvero "fuori servizio". Si potrebbe quindi ben immaginare che questo duo, più che collaudato, si sia confrontato sulla linea da tenere con gli Stati Uniti d'America dell'era Trump. E va rilevato anche che qualche voce americana, nei salotti dei talk show, ha già fatto presente in questi giorni che la pressione esterna, negli Usa, a questo punto "aiuta".

Oltre Berlino - La reazione alle divergenze emerse dal G7 non è tangibile solo a Berlino. «L'Ue deve crescere, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità nel campo della Difesa, ma anche dei rapporti con l'Africa», ha detto all'ANSA il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani. «Non possiamo continuare a contare sempre sull'aiuto dello zio Sam», è il ragionamento, che ricalca le parole di Merkel, secondo cui «i tempi della fiducia totale sono finiti, e l'Europa deve prendere il destino nelle proprie mani». La formula scelta dalla leader tedesca, che ha preso le distanze da Trump senza tuttavia citarlo, ha provocato però irritazione anche a Londra, dove gli artefici della Brexit si sono sentiti a loro volta chiamati in causa. «Mentre avviamo i negoziati per la Brexit siamo in grado di rassicurare la Germania e gli altri paesi europei di restare partner forte nella difesa nella sicurezza, oltre che, speriamo, nel commercio», ha replicato la ministra dell'Interno Amber Rudd. «Possiamo assicurare alla signora Merkel che noi puntiamo a una relazione speciale a livello pan-europeo per far sì di restare tutti al riparo dal terrorismo».

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