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SPAGNA Primarie Psoe: si va verso la vittoria di Pedro Sanchez

21.05.17 - 21:43
Primarie Psoe: si va verso la vittoria di Pedro Sanchez

MADRID - Dopo lo spoglio del 75% delle schede, l'ex-segretario del Psoe Pedro Sanchez arriva sorprendentemente in testa alle primarie per l'elezione del nuovo leader del socialismo spagnolo con il 49% dei voti, davanti alla presidente dell'Andalusia Susana Diaz, al 40%, e all'ex-premier basco, Patxi Lopez, al 10%.

Una volta confermati i dati al termine dello spoglio, spetterà a Sanchez il difficilissimo compito di tentare di ricomporre l'unità di un partito spaccato da mesi ed evitare una rottura fra le due anime interne, la 'susanista' e la 'sanchista' e definire una strategia di rilancio dopo i disastrosi risultati elettorali alle politiche degli ultimi anni.

Alle legislative del giugno scorso il Psoe - che in alternanza con il Pp ha governato il paese dalla fine della dittatura franchista - sotto la guida di Sanchez ha toccato il fondo con il 22,6%, praticamente alla pari con Podemos. Negli anni 1980 il partito, guidato da Felipe Gonzalez, aveva ottenuto il 48%.

Sanchez era stato costretto alle dimissioni il primo ottobre da una rivolta dei baroni del partito, capeggiata proprio da Susana Diaz. Da allora il Psoe era guidato da una direzione provvisoria presieduta da Javier Fernandez, presidente delle Asturie. Dopo il siluramento di Sanchez - che per 10 mesi si era duramente opposto all'ipotesi di un nuovo incarico al Pp Mariano Rajoy per chiudere la crisi politica 'infinita' aperta in Spagna dalle politiche del dicembre 2015 - il Psoe aveva dato via libera al leader popolare. L'astensione dei socialisti dall'opposizione, in nome della governabilità del paese, aveva consentito in ottobre la formazione di un esecutivo di minoranza Pp guidato da Rajoy, appoggiato dai centristi di Ciudadanos.

Lunedì scorso, nel solo dibattito fra i tre candidati prima delle primarie, lo scontro fra Sanchez e Diaz era stato molto duro. Il segretario defenestrato in ottobre aveva accusato la presidente andalusa di avere spinto il partito a commettere un "errore storico", con l'astensione a Rajoy - un tema di campagna popolare in seno alla base del Psoe -. Diaz aveva ribattuto denunciando le sconfitte storiche riportate dai socialisti sotto la guida del rivale. La presidente andalusa aveva promesso di riportare il Psoe alla guida della Spagna, impegnandosi a lasciare altrimenti "senza fare rumore e senza rompere il partito".

Sanchez ha invece promesso di chiedere subito le dimissioni di Rajoy. 'Pedro El Guapo' è considerato vicino alla strategia di rottura di Podemos. Ha ipotizzato durante la campagna una alleanza alternativa con il partito post-indignado e con i nazionalisti e gli indipendentisti.

Una strategia cui si è opposta Diaz, che aveva l'appoggio dei leader storici José Luis Zapatero e Felipe Gonzales. Per il Psoe guidato dal nuovo segretario una grande sfida esistenziale sarà anche quella di riuscire di resistere alla concorrenza a sinistra di Podemos e evitare un ulteriore ridimensionamento o la marginalizzazione subiti da altre formazioni storiche della socialdemocrazia europea, come il Pasok greco divorato da Syriza o il Ps francese umiliato alle presidenziali del mese scorso.

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