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REGNO UNITOBlair: «Brexit, ripensiamoci»

17.02.17 - 10:38
Secondo il politico la gente ha deciso «senza conoscere i veri termini della Brexit»
Blair: «Brexit, ripensiamoci»
Secondo il politico la gente ha deciso «senza conoscere i veri termini della Brexit»

LONDRA - Tony Blair lancia la sua crociata contro la Brexit, nella speranza che la Gran Bretagna possa ripensarci, con un appello pubblico in cui invita coloro che la pensano come lui a "sollevarsi".

In un discorso dai toni polemici citato dalla Bbc, dice di rispettare il voto del referendum di giugno, ma aggiunge che la gente ha deciso "senza conoscere i veri termini della Brexit".

Ma Downing Street replica seccamente: il divorzio dall'Ue si farà.

"La nostra sfida sarà ora evidenziare incessantemente i costi" della Brexit, insiste Tony Blair annunciando la nascita di un movimento d'opinione per convincere il Paese a un ripensamento.

L'ex premier laburista - che aggiunge di essere pronto a discutere di limitazioni all'immigrazione, negando però che l'uscita dall'Ue possa di per se' garantirle - non dice come questo ipotetico ripensamento possa avvenire (in passato ha evocato un secondo referendum dopo i negoziati con Bruxelles o elezioni anticipate), ma accusa comunque il governo Tory di Theresa May d'aver sposato una linea che non sarebbe neppure più quella di "una hard Brexit", bensì di "una Brexit a tutti i costi". Una strada che a suo giudizio l'elettorato britannico dovrà essere messo in qualche modo in condizione di ridiscutere "quando avrà chiaro il senso di dove si sta andando".

Netta la replica di Downing Street, un cui portavoce è tornato a escludere ogni velleità d'un secondo referendum, mentre ha ribadito che il governo "resta assolutamente impegnato" ad avviare l'iter di separazione dall'Ue entro fine marzo, nel rispetto della volontà popolare.

Irridenti, poi, le prime reazioni dal gruppo conservatore ai Comuni - che proprio nei giorni scorsi hanno approvato a schiacciante maggioranza la legge che autorizza l'esecutivo ad avviare i negoziati d'uscita dall'Unione Europea attivando l'articolo 50 del Trattato di Lisbona - con riferimenti ironici all'impopolarità attuale dell'ex leader del 'New Labour'. Non solo: Iain Duncan Smith, ex ministro Tory ed euroscettico storico ha additato l'intervento di Blair come "arrogante e totalmente antidemocratico".

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