Il regista ha pubblicato un elenco di punti per spronare i delusi da Hillary e chi teme la presidenza di Trump
NEW YORK - Michael Moore è stato uno dei pochissimi che, in tempi non sospetti (era l'inizio della scorsa estate), aveva pronosticato la vittoria di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Oggi il regista, che ha realizzato un instant-movie uscito a sorpresa nelle sale sulla figura del tycoon, è in strada a filmare i manifestanti che protestano. Nelle scorse ore ha pubblicato anche una "lista delle cose da fare il giorno dopo".
La prima è riferita al Partito Democratico: «Ritornare dal popolo. Hanno fallito miseramente», attacca Moore. La seconda è «licenziare tutti i sapientoni, i sondaggisti e chiunque altro che nei media si è rifiutato di riconoscere ciò che stava realmente accadendo. Sono le stesse persone che «ora ci stanno dicendo di "sanare il divario" e "restare uniti"». Non saranno le ultime "sparate" da parte loro (Moore in realtà usa un termine meno gentile). «Spegneteli».
Terzo punto: «Ogni membro democratico del Congresso che non si è alzato questa mattina pronto a lottare, resistere e ostacolare nello stesso modo dei Repubblicani negli otto anni della presidenza Obama, è meglio che se ne vada» per lasciare il posto a chi sa come contrastare «l'insensatezza e la follia che sta per cominciare». Inoltre è il momento di smettere di piangersi addosso, aggiunge Moore: «Dire di essere "sorpresi" e "scioccati" significa che vivete in una bolla e non avete prestato attenzione alla disperazione dei vostri concittadini. La vittoria di Trump non è una sorpresa».
Infine: «Dove dire a tutti coloro che incontrate questa frase: "Hillary Clinton ha vinto il voto popolare". La maggioranza degli americani ha preferito Hillary a Trump. Punto. Fatto. Se vi siete svegliati stamattina pensando di stare in un paese fottuto, non dovete. Viviamo in un Paese dove la maggioranza concorda con le posizioni "liberali". Abbiamo semplicemente perso la leadership democratica».