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ITALIAVisco sulle banche: «Problema serio, ma non è emergenza»

08.07.16 - 12:47
Visco sulle banche: «Problema serio, ma non è emergenza»

ROMA - Parole di rassicurazione del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sul difficile momento della finanza italiana. "Il problema dei crediti deteriorati delle banche italiane è serio, ma può essere gestito", ha detto.

Il problema "va chiaramente inquadrato e affrontato; lo si sta facendo, tenendo conto della necessità di contemperare rapidità ed economicità delle operazioni", ha detto Visco nel suo intervento alla 56esima assemblea dell'Associazione bancaria italiana (Abi).

"Non è corretto - ha aggiunto - parlare del problema dei crediti deteriorati come un'emergenza per l'intero sistema bancario". "La perdita, negli anni della crisi, di quasi dieci punti di Pil e di circa un quarto di produzione industriale - ha spiegato il Governatore - non poteva non influire pesantemente sui bilanci delle banche italiane e sulla qualità dei loro prestiti. In assenza della doppia recessione la consistenza lorda delle sofferenze sui prestiti alle sole imprese non finanziarie, superiore a 140 miliardi alla fine del 2015, sarebbe ammontata a circa 50 miliardi, un valore pari al 5 per cento dei finanziamenti concessi, prossimo a quello osservato prima della crisi. Sulla dinamica delle esposizioni deteriorate hanno inciso pesantemente i tempi - da noi finora particolarmente lunghi - delle procedure di recupero dei crediti, per i quali gli interventi decisi nell'ultimo anno determineranno un significativo accorciamento. Come abbiamo già avuto occasione di sottolineare, tempi medi di recupero inferiori anche solo di due anni avrebbero determinato, con una più elevata valorizzazione dei crediti deteriorati, un rapporto tra sofferenze e prestiti non discosto dalla metà di quello che oggi osserviamo".

Secondo Visco, "la gran parte degli intermediari italiani è in grado di affrontare una situazione congiunturale ancora fragile, fornire finanziamenti all'economia, competere efficacemente sul mercato. Alcune valutazioni espresse nelle scorse settimane, che quantificano in svariate decine di miliardi le esigenze di ricapitalizzazione dell'intero sistema bancario, si basano sul presupposto che la consistenza complessiva delle sofferenze e magari anche parte delle cosiddette inadempienze probabili debbano essere cedute immediatamente da tutte le banche a un valore pari a circa la metà di quello a cui le sofferenze sono iscritte nei bilanci delle banche".
 
 

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