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STATI UNITIBiden versus Clinton, Hilary sfodera gli artigli

07.10.15 - 22:52
L'attuale vicepresidente potrebbe sfidare la ex first lady per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca
Biden versus Clinton, Hilary sfodera gli artigli
L'attuale vicepresidente potrebbe sfidare la ex first lady per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca

WASHINGTON - È partito il conto alla rovescia: l'America saprà a breve se il suo vicepresidente, Joe Biden, intende scendere in campo e sfidare Hillary Clinton per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca.

Già nel weekend, secondo alcuni, perché Biden ha convocato un 'summit di famiglia' probabilmente per annunciare finalmente la sua decisione. Mentre i suoi sostenitori e finanziatori, attraverso il super-Pac 'Draft Biden' ha già realizzato uno spot televisivo da mandare in onda nel giorno del primo dibattito tv tra i candidati democratici il 13 ottobre. E Hillary è già sul piede di guerra.

Perché se battaglia con Biden deve essere, ebbene, sarà dura. Almeno come nel 2008 contro Obama. Lo staff di Hillary è infatti già al lavoro e sta mettendo a punto una strategia d'attacco per individuare una per una le debolezze dell'ancora potenziale sfidante, stando alle voci che circolano tra Washington e il quartier generale di Hillary a Brooklyn. Di certo comunque nelle ultime ore la ex first lady sta affilando gli artigli.

Intanto i suoi interventi si sono fatti meno conciliatori. Contro i repubblicani in primo luogo, che ha accusato di "strumentalizzare a scopo politico" la speciale commissione parlamentare incaricata di fare chiarezza sui fatti di Bengasi, l'attacco al consolato Usa nella città libica nel 2012 quando Hillary Clinton era segretario di Stato, in cui morì anche l'ambasciatore americano in Libia Chris Stevens.

Si fanno anche più sarcastici, tanto che a ciascuno dei contendenti repubblicani ha inviato in dono una copia del suo libro 'Hard Choices', con un messaggio: cosa ho fatto da segretario di Stato? Leggetelo. "Capisco che tu e i tuoi colleghi repubblicani durante il vostro ultimo dibattito vi siate interrogati sul mio operato, così ho pensato che potreste godervi la lettura del mio libro", recita la nota personalizzata che ha accompagnato ognuna delle copie-regalo.

La candidata si sta inoltre attivando per sottolineare in maniera più netta i valori e gli obiettivi che la distinguono da Bernie Sanders, il senatore liberal del Vermont che la sfida da sinistra e che fino ad ora ha evitato di affrontare a muso duro, fino ad evitando di menzionarlo per nome. Certo, resta la cautela. È troppo presto per sfoderare tutte le armi, ma preme sulla campagna di Hillary la prospettiva dell'arrivo nell'arena di Joe Biden.

A riguardo tra i democratici emergono pareri contrastanti: c'è chi sostiene il vicepresidente a prescindere, il veterano della politica che a Washington gode di grande stima. O chi teme che la sua candidatura diventi un rischio che non vale la pena correre: eroderebbe il tradizionale elettorato moderato di Hillary, frazionerebbe i consensi, e rischierebbe così alla fine di consegnare la Casa Bianca ai repubblicani. C'è però chi, anche tra i sostenitori di Hillary Clinton, invece vede di buon occhio la possibile discesa in campo del vicepresidente nelle primarie perché farebbe di Hillary un candidato migliore per le presidenziali. Così come forse -sostengono alcuni- accadde a Barack Obama nel lungo duello all'ultimo colpo con la ex first lady nel 2008.

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