"Ci siamo impegnati a non aggiungere altre banche sulla lista delle 14 sino alla fine dell'anno", afferma Keneally in un'intervista pubblicata dalla "SonntagsZeitung" e da "Le Matin Dimanche", con domande e risposte peraltro non perfettamente coincidenti fra le due testate. "Ma stiamo sempre indagando. E se otteniamo informazioni da parte di coloro che cooperano ne sapremo di più su altri istituti. Da qualche tempo abbiamo sempre più fonti di informazioni sulle banche svizzere".
Keneally ritiene la Confederazione una nazione amica. "Rispettiamo certamente il ruolo della Svizzera nel mondo finanziario globale: esso è importante", afferma la 55enne, che prima di approdare al Dipartimento di giustizia nel 2012 è stata avvocata fiscalista per un quarto di secolo. "Ma è un po' più difficile rispettare un modello d'affari che approfitta di evasori americani". Le multe, fa sapere, saranno calibrate secondo il grado colpa.
Nell'ambito del programma offerto il 29 agosto dal Dipartimento americano di giustizia alle banche per mettersi in regola, Keneally consiglia anche a quegli istituti che ritengono di essere comportati "solo un po' in modo scorretto" di inserirsi nella categoria 2: in pratica quella di chi ammette di aver fornito assistenza all'evasione e che sarà chiamato a passare alla cassa.