Cerca e trova immobili

PARIGIOcse: Italia unico paese G7 ancora in recessione in 2013

03.09.13 - 19:54
Ocse: Italia unico paese G7 ancora in recessione in 2013
PARIGI - L'economia italiana sta "lentamente uscendo" dalla recessione, ma per il 2013 il Pil continuerà a calare, unico caso tra i sette Paesi più industrializzati del mondo. L'eurozona, invece, ha ritrovato la crescita, ma deve ora occuparsi di ripianare gli squilibri tra gli Stati membri e rimettere a posto le riserve di capitale delle sue banche.

Sono i messaggi lanciati dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che si mostra un po' più ottimista sul futuro dell'economia mondiale pur ribadendo l'importanza di non trascurare i gravi rischi che ancora persistono. Per quanto riguarda l'Italia, l'organizzazione parigina traccia un quadro ancora non positivo, ma "in miglioramento": nel 2013 il prodotto interno lordo si contrarrà dell'1,8%, ma nella seconda parte dell'anno il ritmo di riduzione rallenterà passando da -2,2% e 1,8% nei primi due trimestri al -0,4% nel terzo e -0,3% nel quarto. Sul fronte europeo, la situazione è certamente più rosea, ma questo non significa che governi e autorità di vigilanza finanziaria possano tirare il fiato.

A livello macroeconomico, rileva l'Ocse in una giornata contrastata per i listini europei e con lo spread giù a quota 240, il "ribilanciamento" tra Paesi in deficit e in surplus "resta incompleto", cosa che ostacola l'efficienza complessiva del sistema. Servono quindi da un lato "riforme per aumentare la produttività" e migliorare la competitività dei Paesi con debito elevato, e dall'altro "misure per creare condizioni più favorevoli all'investimento" in quelli in surplus, per ottenere "una crescita più equilibrata" nell'insieme dell'unione monetaria.

Resta inoltre da risolvere la questione del rischio finanziario e delle banche, che in molti casi restano "insufficientemente capitalizzate e appesantite da cattivi prestiti". Certo, precisa il rapporto, i primi passi verso una supervisione unica e un meccanismo comune di risoluzione delle crisi sono incoraggianti, ma servono anche garanzie sulla qualità di verifiche di capitalizzazione e stress test, oltre che sull'adeguatezza degli accordi di supporto finanziario per gli istituti in difficoltà.

L'eurozona non è però la sola a correre rischi di ricaduta in questa fase di "ripresa moderata" ma non ancora consolidata: l'intera economia mondiale potrebbe tornare a rallentare se si dovesse abbandonare troppo presto il sostegno alla domanda. Per questo l'Ocse lancia un appello alle banche centrali, Fed e Bce in testa, invitandole a non disdegnare un ulteriore uso di "politiche monetarie non convenzionali". All'istituto americano, in particolare, l'Ocse raccomanda un mantenimento "per un certo tempo" dei tassi d'interesse a livello basso, mentre all'Eurotower chiede di mantenere "condizioni accomodanti" e di pensare a usare misure ad hoc per rendere più efficace la trasmissione degli effetti della sua politica monetaria all'economia reale, in particolare sul fronte della disponibilità di credito.

ATS
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE