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REGNO UNITO Unilever toglie la parola "normale" dai prodotti

10.03.21 - 06:30
Inoltre si impegna a non alterare digitalmente la forma del corpo né le proporzioni
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Unilever toglie la parola "normale" dai prodotti
Inoltre si impegna a non alterare digitalmente la forma del corpo né le proporzioni

LONDRA - Tra gli scaffali dei negozi si trovano shampoo per i capelli secchi, balsamo per i capelli ricci, shampoo per capelli normali,... Ed è su quest'ultimo termine che si è concentrata la Unilever, decidendo di abbandonare il termine "normale" presente sulle confezioni. 

 L'azienda titolare di oltre 400 marchi (tra cui Dove, Axe e Sunsilk) ha infatti deciso di eliminare la dicitura da tutti i suoi prodotti per una maggiore inclusività. «La decisione è uno dei tanti passi che stiamo compiendo per sfidare i ristretti ideali di bellezza, mentre lavoriamo per aiutare a porre fine alla discriminazione e per sostenere una visione più inclusiva di bellezza». 

A sostegno della decisione ci sono anche i risultati di uno studio condotto su 10'000 persone in nove paesi, dai quali è emerso che più della metà delle persone (56%) ritiene che l'industria della bellezza e della cura della persona possa far sentire alcune persone escluse. Inoltre il 74% delle persone vogliono vedere il settore concentrarsi maggiormente sul far sentire meglio i clienti, piuttosto che solo sull'avere un aspetto migliore. 

Fattore da non sottovalutare è anche la posizione dell'azienda in merito alle questioni sociali, che la metà degli intervistati ritiene importante. 

Ma soprattutto sette persone su dieci ritengono che l'uso della parola "normale" sulle confezioni abbia un impatto negativo. E per i più giovani (dai 18 ai 35 anni) la percentuale sale a 8 su 10. 

«Con un miliardo di persone che usano i nostri prodotti di bellezza e per l'igiene personale ogni giorno, e ancora di più vedono la nostra pubblicità, i nostri marchi hanno il potere di fare davvero la differenza nella vita delle persone. Ecco perché ci impegniamo ad affrontare regole e stereotipi dannosi, e ad elaborare una definizione di bellezza più ampia e molto più inclusiva» ha dichiarato Sunny Jain, presidente del settore Beauty & Personal Care dell'azienda. «Sappiamo che rimuovere la parola "normale" dai prodotti non risolverà il problema da solo, ma si tratta di un importante passo avanti». 

Gesto forse ancora più forte dell'eliminazione della parola "normale", Unilever ha deciso anche di non alterare più digitalmente la forma del corpo, le dimensioni, le proporzioni o il colore della pelle delle persone che compaiono nelle loro pubblicità, aumentando allo stesso tempo la presenza di persone provenienti da diversi gruppi solitamente sottorappresentati. 

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