Cerca e trova immobili

MONDOLusso, divertimento e banche: ecco dove il coronavirus sta colpendo

28.01.20 - 08:54
L'epidemia sta avendo un impatto mondiale, soprattutto in determinati settori economici
keystone-sda.ch / STF (JUSTIN LANE)
Il coronavirus sta avendo un impatto deciso di alcuni settori dell'economia globale.
Il coronavirus sta avendo un impatto deciso di alcuni settori dell'economia globale.
Lusso, divertimento e banche: ecco dove il coronavirus sta colpendo
L'epidemia sta avendo un impatto mondiale, soprattutto in determinati settori economici

LONDRA - Il coronavirus cinese, oltre al gravissimo impatto in termini di vite umani e di apprensione a livello globale, sta avendo serie conseguenze anche nel mondo dell'economia.

Alcuni settori sono più colpiti di altri, come spiega un'analisi del quotidiano economico britannico Financial Times (Ft).

Il lusso - Nel 2018 il settore del lusso è cresciuto del 5% a 1,3 miliardi di miliardi di euro, secondo l'analisi di Bain & Co. Gli acquisti cinesi, in patria o all'estero, hanno contribuito al 90% a questo incremento e oltre un terzo dei beni del settore finiscono nelle mani di compratori cinesi. «Non solo i cinesi compreranno meno in patria durante la cruciale stagione del Capodanno, ma cancelleranno i viaggi all'estero, nel corso dei quali spesso acquistano beni di lusso» spiega Joëlle de Montgolfier, esperta di Bain.

Un calo della domanda cinese colpirebbe pesantemente i colossi del settore. Uno studio di RBC Capital, sempre citato dal quotidiano economico, mostra come sia ampia l'esposizione di brand come Swatch, Richemont, Burberry, ma anche Kering, Moncler e la galassia LVMH. Secondo una stima della stessa società, una caduta del 10% dei consumi cinesi nel primo semestre 2020 comporterebbe una diminuzione del 2% dei ricavi delle compagnie legate al lusso e a un calo del 4% dei profitti annuali.

Il divertimento - Il Capodanno cinese è sempre stato un periodo d'intenso lavoro per i casinò di Macao. Migliaia di danarosi turisti cinesi venivano attirati dalla possibilità di divertirsi e giocare d'azzardo, ma la stretta imposta dall'epidemia del coronavirus sta cambiando tutto. La mancanza dei turisti cinesi «taglierà le gambe» alle case da gioco locali, ha spiegato un esperto a Ft. Fin dal primo caso accertato, quello di una donna proveniente da Wuhan che si è sentita male dopo aver passato ore in alcuni casinò, le autorità locali hanno posto in atto delle misure di sicurezza stringenti: scanner che misurano la temperatura corporea sono piazzati presso ogni ingresso delle case da gioco, il personale indossa delle mascherine e alcune aree sono state chiuse. Chi ride, invece, sono i casinò online con sede legale nelle Filippine. Si è notato immediatamente uno spostamento dal gioco d'azzardo fisico a quello virtuale, a causa delle limitazioni negli spostamenti causate dal coronavirus.

Non se la passano bene nemmeno le grandi attrazioni turistiche: Disneyland Shanghai e Hong Kong, com'è noto, sono chiusi a tempo indeterminato e rimborseranno tutti coloro che sono in possesso di biglietti già prenotati. La Città proibita, il Museo nazionale cinese e anche alcuni settori della Grande muraglia sono chiusi al pubblico. Anche l'industria cinematografica non se la passa bene: migliaia di sale sono chiuse per evitare il rischio di propagazione del contagio, spiega Variety, ed è stata cancellata l'uscita di almeno sette potenziali campioni d'incasso, compreso l'ultimo film di Jackie Chan.

Aviazione - Quella legata alla Sars fu la «peggior crisi di sempre» per l'aviazione civile, ma questa potrebbe avere conseguenze simili. Andrew Charlton, analista del settore con base a Ginevra, spiega che la scarsa propensione a volare «avrà un impatto sul numero dei passeggeri». Anche per quelle linee aeree che non hanno voli diretti in Cina. Le grandi compagnie low cost come EasyJet e Ryanair stanno già avvertendo le prime conseguenze negative.

Banche - Le grandi banche svizzere stanno vivendo queste ore con particolare apprensione, spiega ancora il Financial Times. Credit Suisse ha chiesto di lavorare da casa al personale a Hong Kong e di non recarsi nella sede cittadina - munita di scanner di temperatura - se si sono recati nell'entroterra cinese nelle ultime due settimane. In caso contrario saranno sottoposti a quarantena.

Anche UBS ha disposto la stessa misura per chi, tra i suoi 2500 dipendenti, si è recato in Cina di recente.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

roma 4 anni fa su tio
...lusso, divertimento e banche. Beh, una buona occasione per rimettere l'essere umano al primo posto.

sedelin 4 anni fa su tio
é una buona notizia :-)
NOTIZIE PIÙ LETTE