È allo studio in Francia. Per la ministra della Transizione ecologica, si tratta solo di «frenesia dei consumi» legata al 'Venerdì nero'
PARIGI - No al Black Friday: i deputati francesi della commissione per lo sviluppo sostenibile hanno dato il proprio via libera al divieto delle campagne promozionali legate al Black Friday, che a loro avviso ingannano i consumatori, facendogli credere di poter beneficiare dei saldi anche al di fuori dei periodi regolamentati per legge, e danneggiano l'ambiente.
L'emendamento verrà esaminato dalla plenaria dell'Assemblea Nazionale a partire dal 9 dicembre e non si applicherà dunque al Black Friday di dopodomani.
A presentare la misura è stata la deputata indipendente ed ex ministra dell'Ambiente, Delphine Batho, che intende così lottare contro «l'eccessivo consumismo». L'obiettivo è inserire le promozioni del Black Friday tra le «pratiche commerciali aggressive», passibili di pene che vanno fino a due anni di carcere e una multa di 300'000 euro e anche oltre.
Tra le motivazioni di chi si scaglia contro questa pratica commerciale importata dagli Stati Uniti, vengono citati, tra l'altro, i «disastrosi effetti sull'ambiente» e la pubblicità ingannevole che lascerebbe supporre forti sconti quando invece, secondo uno studio realizzato in Francia da UFC-Que choisir, la riduzione media dei prezzi è «inferiore al 2%».
Intanto, la ministra della Transizione ecologica, Elisabeth Borne, mette in guardia contro la «frenesia dei consumi» legata al 'Venerdì nero' e critica il suo impatto sull'ambiente. Mentre gruppi di militanti ambientalisti, come Extinction Rebellion, Youth for Climate o Attac, preparano per venerdì una serie di azioni di protesta e disobbedienza civile sotto lo slogan 'Block Friday'.