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STATI UNITIDudley: «Trump è una minaccia per l'economia»

28.08.19 - 07:23
Duro attacco dell'ex presidente della Fed di New York
keystone-sda.ch/STF (IAN LANGSDON)
Dudley: «Trump è una minaccia per l'economia»
Duro attacco dell'ex presidente della Fed di New York

NEW YORK - La Banca centrale americana Federal Reserve (Fed) fra gli 'attacchi' di un suo ex e quelli del presidente americano Donald Trump.

Ormai abituata agli affondi di Trump, la banca centrale si trova invece spiazzata da quelli di William Dudley, l'ex presidente della Fed di New York, il braccio operativo della Fed. Ed è subito bufera, con molti economisti che scendono in campo contro la presa di posizione di Dudley che rischia di compromettere l'indipendenza della banca centrale.

In un editoriale l'ex presidente della Fed di New York, in quella che dagli osservatori è considerata una prima, invita la banca a non incoraggiare Trump nella sua guerra commerciale con la Cina e a considerare di usare i tassi di interesse per influenzare l'esito delle elezioni del 2020. E questo perché Trump è una «minaccia per l'economia americana e per quella mondiale, e per l'indipendenza della Fed e la sua capacità di centrare gli obiettivi dell'occupazione e della stabilità dei prezzi» definiti dal mandato del Congresso.

Alle parole probabilmente senza precedenti di Dudley, la Fed risponde con un tanto raro comunicato: le «considerazioni politiche non giocano nessuno ruolo» nelle decisioni di politica monetaria. Un messaggio diretto anche a Trump, tornano ad attaccare la Fed che, incurante delle «difficoltà delle aziende manifatturiere», ha «sbagliato per troppo tempo».

L'intervento di Dudley segue le parole di Jerome Powell a Jackson Hole, dove il presidente della Fed ha ammesso la difficoltà della banca centrale a rispondere all'incertezza della guerra commerciale. E arriva nel mezzo dello scontro fra Stati Uniti e Cina, di cui ancora non si intravede l'esito, e i commenti discordanti delle due parti. Gli analisti scommettono su un taglio dei tassi di interesse alla prossima riunione di settembre di almeno un quarto di punto, con altri tre di riduzione del costo del denaro entro la fine del prossimo anno.

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