Dopo aver lavorato per anni come manager da McDonald's, Harald Sükar racconta la sua verità in un libro. L'abbiamo intervistato
VIENNA - Esce in questi giorni in tedesco un nuovo libro che punta il dito contro McDonald's e le altre catene di fast food: "La trappola dei fast food" ("Die Fast Food Falle"). A scriverlo non è un nutrizionista qualunque, ma una persona che da McDonald's ha lavorato come top manager per anni: Harald Sükar. L'abbiamo intervistato.
Lei è stato per molto tempo un manager di McDonald’s. Questo libro è una resa dei conti?
No. Sono ancora entusiasta di come vengono gestiti i processi da McDonald’s. Dopo 13 anni ho lasciato l’azienda in buoni rapporti. A suo tempo trovavo giusto quello che facevo.
Se non è per togliersi qualche sassolino dalla scarpa allora qual è la sua motivazione?
Ho avuto problemi di salute. Pesavo 110 chili. Quindi ho iniziato a chiedermi come fossi arrivato a quel punto e ho iniziato a studiare più approfonditamente le questioni legate alla salute. Che cosa ho scoperto? Che quasi tutto quello che proponevamo da McDonald’s faceva male alla salute.
Ora è pentito?
Sì, provo rimorso. Mi dispiace per ogni singolo bambino che soffre di diabete. Se ci sono bambini in sovrappeso è anche colpa mia e mi sento responsabile per le malattie che sono conseguenza di quel tipo di alimentazione.
Non è un po’ ipocrita prima guadagnare come manager e poi criticare?
Si può vederla così. Poi sta a me chiarire le cose. In futuro vorrei spiegare nelle scuole quanto siamo sommersi dallo zucchero. Inoltre, promuovo nuove leggi perché, se non si fa pressione sulle aziende, queste non si prendono le loro responsabilità.
Serve una tassa europea sullo zucchero?
Sì. Quello, però, rimane un traguardo molto lontano. Il Regno Unito ha già introdotto una tassa sullo zucchero con il risultato che il contenuto di zucchero delle bevande della Coca Cola Company è stato ridotto sotto la soglia imposta dalla norma. Le riduzioni volontarie sono una tattica per fare in modo che la legislazione non sia troppo severa.
Lei paragona le catene di fast food a degli spacciatori. Esagera per ottenere maggiore visibilità?
La sua è una formulazione un po’ estrema, ma il succo è quello. Lo zucchero è come una droga dalla quale si diventa dipendenti. Più se ne consuma più se ne ha bisogno per ottenere lo stesso livello di felicità. I bambini sono particolarmente in pericolo perché il senso del gusto si sviluppa durante la crescita.
McDonald's: l'immagine veicolata da questo libro non corrisponde alla realtà
«Ci assumiamo le nostre responsabilità sociali, ecologiche ed economiche da anni e agiamo in maniera assolutamente trasparente, dalle indicazioni ai nostri fornitori, alla preparazione sul momento di tutti i cibi, alle informazioni nutrizionali dei nostri prodotti», risponde McDonald’s Austria a una richiesta di commento. L’immagine di McDonald’s veicolata da questo libro, continua, non corrisponde alla realtà e non rispecchia la continua evoluzione dell’ultimo decennio. McDonald’s Svizzera, invece, afferma: «I nostri clienti possono scegliere un’insalata allo stesso prezzo delle patatine fritte ed è disponibile anche l'acqua».