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STATI UNITICon il Messico è muro anche sui dazi

06.06.19 - 07:11
I negoziati alla Casa Bianca tra le delegazioni dei due Paesi si sono conclusi con un nulla di fatto
Keystone (archivio)
Sulla vicenda pende la minaccia di Donald Trump di colpire immediatamente tutti i beni importati dal Messico con dazi del 5%.
Sulla vicenda pende la minaccia di Donald Trump di colpire immediatamente tutti i beni importati dal Messico con dazi del 5%.
Con il Messico è muro anche sui dazi
I negoziati alla Casa Bianca tra le delegazioni dei due Paesi si sono conclusi con un nulla di fatto

WASHINGTON - Niente accordo sui dazi tra Stati Uniti e Messico. L'incontro svoltosi alla Casa Bianca tra le delegazioni dei due Paesi - spiegano fonti vicine al negoziato - si è concluso con un nulla di fatto.

Sulla vicenda pende la minaccia di Donald Trump di colpire immediatamente tutti i beni importati dal Messico con dazi del 5%. Non solo: l'amministrazione statunitense ha anche minacciato di alzare tali dazi fino al 25% entro ottobre se il Messico non porrà rimedio al flusso illegale di immigrati.

Nelle trattative con il Messico sono stati fatti «progressi, ma non abbastanza». Lo twitta il presidente americano Donald Trump, sottolineando che le trattative riprenderanno oggi.

Il ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrard ha confermato che in una riunione con il segretario di Stato americano Mike Pompeo non è stato raggiunto nessun accordo sulla questione dei dazi annunciati dal presidente Donald Trump, aggiungendo però che il negoziato continua oggi.

In una conferenza stampa nell'ambasciata messicana a Washington, Ebrard ha detto fra l'altro: «Abbiamo avuto una riunione cordiale, ognuna delle parti ha difeso il suo punto di vista e alla fine ci siamo lasciati. Non c'era da aspettarsi che in un incontro di due ore - ha aggiunto - si potesse trovare un qualche accordo, così oggi continueremo le discussioni».

Ebrard ha infine detto di continuare ad essere ottimista. Ha spiegato che gli Stati Uniti cercano risultati a breve periodo, ma che «non si deve solo pensare a misure immediate o punitive: ci vuole una intesa più ampia e in questo sta la difficoltà».

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