«La storia ha dimostrato che i limiti posti alle importazioni delle vetture sono controproducenti per lo stimolo all'economia, impedendo la creazione di nuovi posti di lavoro»
TOKYO - La Toyota si dice contraria ai proclami del presidente americano Donald Trump di considerare le importazioni di auto dall'estero una minaccia per la sicurezza nazionale.
«Tali affermazioni sono un ostacolo per i consumatori americani, i lavoratori del comparto e l'intera industria delle quattro ruote», dichiara la casa automobilistica giapponese in un comunicato tramite la sua filiale con sede in Texas, negli Stati Uniti.
«La storia ha dimostrato che i limiti posti alle importazioni delle vetture sono controproducenti per lo stimolo l'economia, impedendo la creazione di nuovi posti di lavoro e la propensione al consumo in generale», si legge ancora nella circolare.
A questo riguardo Toyota cita i propri investimenti nei centri di ricerca e sviluppo, la creazione di 10 stabilimenti produttivi sul territorio americano, insieme a un network che comprende 1'500 concessionari e una vasta rete di assistenza operativa. Toyota spiega inoltre di impiegare fino a 475'000 persone negli Stati Uniti e di aver investito oltre 60 miliardi di dollari.