Hai un curriculum stellare? Ok, ma per impressionare i futuri capi devi mostrare che ci metti il cuore. Parola dell'Harvard Business Review
CAMBRIDGE - Libretto degli esami perfetto, tesi con lode e una serie di prime esperienze lavorative con ottimi riscontri. Al colloquio di lavoro con una brillante start-up attiva nelle nuove tecnologie Alex pensava di avere già il posto in tasca. E, invece, non lo hanno preso.
Il motivo? Stando a un conoscente che lavora nell'azienda, ai capi non era sembrato abbastanza appassionato: durante l'incontro non aveva parlato molto di sé ed era stato abbastanza passivo limitandosi a rispondere brevemente.
Un errore, secondo la Harvard Business Review che sottolinea come, mostrarsi appassionati ed evidenziare i propri successi, sia fondamentale per convincere i propri futuri datori.
«Quando si parla del proprio percorso è meglio più sul “perché” piuttosto che sul “cosa”, spiegando bene le nostre motivazioni», riporta l'articolo, «non bisogna avere paura di parlare dei propri hobby e di come questi si intersecano con la sfera professionale, né di quando abbiamo dato quel qualcosa in più per far decollare un progetto aziendale o anche personale».