REGNO UNITOIl numero dei pub continua a calare

LONDRA - Meno birra per tutti, o se non altro meno alcol fuori casa. Continua a calare il numero complessivo di pub, bar e nightclub nel Regno Unito. Lo confermano i dati dell'ennesima ricerca ad hoc di questi ultimi anni.

Questa volta a rilanciare l'allarme su una tendenza in atto da tempo è l'analisi pubblicata da EMW, uno studio legale attivo nella consulenza commerciale, che evidenzia la riduzione di un quinto in 5 anni del totale dei locali pubblici britannici autorizzati a servire alcolici 24 ore su 24. Le nuove licenze rilasciate nel 2018 sono state 742, secondo i dati a disposizione dello studio, contro le 919 del 2013.

«Ci si aspettava una crescita della domanda nell'economia notturna che non c'è stata», osserva Marco Mauro, direttore legale di EMW, citato dall'agenzia PA. Fra le cause «i cambiamenti culturali nel modo in cui la gente interagisce e socializza» e la concorrenza «del dating online o di Netflix» rispetto alla pur ancora popolare tradizione di pub e affini.

I costi hanno il loro peso, come emerso in passato da altre indagini: spinti all'insù soprattutto dall'impennata della tassa sulla birra, a dispetto del congelamento recente e dell'impegno del governo May per una parziale retromarcia. Il mondo del commercio avverte sugli ulteriori rischi egati alle incognite della Brexit, indicate già alla base d'un calo della crescita dei consumi dal +1,6% del febbraio 2018 al +0,5 di quest'anno: settore pub e ristoranti incluso, precisa Barclay Bank.