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CINATensioni tra Australia e Cina: Pechino blocca le esportazioni di carbone

22.02.19 - 08:56
La notizia ha causato un tuffo di oltre l'un per cento del dollaro australiano
Keystone
Tensioni tra Australia e Cina: Pechino blocca le esportazioni di carbone
La notizia ha causato un tuffo di oltre l'un per cento del dollaro australiano

PECHINO - La Cina ha bandito le esportazioni di carbone termico australiano da cinque dei suoi maggiori porti e ha così inferto un duro colpo a una cruciale voce di export.

Una mossa che alimenta il timore che le tensioni diplomatiche tra i due Paesi stiano impattando scambi commerciali finora consolidati. La notizia del bando, diffusa dalla Reuters, ha causato ieri un tuffo di oltre l'un percento del dollaro australiano, sceso a dollari Usa 70,86.

Secondo esperti di sicurezza citati dal quotidiano The Australian, la mossa di Pechino può essere legata a recenti tensioni diplomatiche seguite al bando imposto da Canberra al colosso cinese Huawei per la fornitura di impianti per la rete di prossima generazione 5G e alimentate da indagini su azioni di hacking attribuite a operatori cinesi.

La Reuters ha citato un funzionario del porto di Dalian che ha confermato come sia stato imposto un limite di 12 milioni di tonnellate di carbone termico per il 2019 per i cinque porti amministrati dall'autorità doganale di Dalian, che includono anche Baynquan, Panjiin, Dandong e Beiliang, i quali non potranno ricevere carbone australiano. Sarà ora importato solo carbone dalla Russia e dall'Indonesia.

Il ministro australiano del Commercio Simon Birmingham ha chiesto all'ambasciatore australiano a Pechino Jan Adams di avviare un'indagine urgente sulla questione, mentre il portavoce del ministero Esteri cinese, Geng Shuan ha dichiarato che «le autorità doganali hanno condotto monitoraggio dei rischi e analisi del carbone importato per salvaguardare i diritti e gli interessi degli importatori cinesi e per proteggere l'ambiente».

L'Australia è il secondo esportatore di carbone termico al mondo dopo l'Indonesia. La Cina è il secondo paese destinatario e lo scorso anno le esportazioni australiane dirette ai cinque porti hanno raggiunto un valore pari a 1,32 miliardi euro.

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