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SVIZZERAInizio del 2019 sotto il segno dell'incertezza

07.01.19 - 11:20
Dopo le prime due giornate di contrattazioni appare chiaro che sulla borsa svizzera aleggiano le stesse preoccupazioni dello scorso anno
Keystone
Inizio del 2019 sotto il segno dell'incertezza
Dopo le prime due giornate di contrattazioni appare chiaro che sulla borsa svizzera aleggiano le stesse preoccupazioni dello scorso anno

ZURIGO - L'incertezza sta continuando a dominare i mercati in questo inizio di 2019. Dopo le prime due giornate di contrattazioni appare chiaro che sulla borsa svizzera aleggiano le stesse preoccupazioni dello scorso anno, in particolare la crescita economica globale e le frizioni politiche.

Nonostante il contesto instabile, l'SMI ha cominciato col piede giusto, chiudendo venerdì in progressione di oltre il 2% rispetto al 28 dicembre, quando si era tenuta l'ultima seduta dell'anno. Un primo segnale di ripresa dopo un 2018 complicato, durante il quale l'indice dei valori guida aveva perso complessivamente circa il 10%.

In attesa dell'imminente stagione dei risultati annuali in Svizzera - aperta domani da Sika, che renderà noto il proprio fatturato - l'attenzione è incentrata sugli Stati Uniti. I dati mensili sull'occupazione americana pubblicati venerdì hanno sostenuto la tendenza positiva.

Le cifre relative al mercato del lavoro sono un fattore chiave che influenza le decisioni della Federal Reserve (Fed) sui tassi d'interesse e sono dunque state osservate da vicino dagli investitori. Gli operatori, preoccupati da un rallentamento dell'economia globale, stanno cercando di trarre conclusioni sulla politica in materia delle autorità monetarie di Washington.

Mercoledì la Fed dovrebbe divulgare il resoconto della sua ultima riunione. Gli specialisti ricordano che la banca centrale statunitense aveva indicato in dicembre di preventivare due rialzi dei tassi nel 2019, invece dei tre precedentemente ipotizzati.

Ritardi nella diffusione dei dati dagli Usa non sono però da escludere a causa dello shutdown, ovvero la paralisi temporanea, per ragioni di budget, di parte dell'amministrazione a stelle e strisce, in atto da poco prima di Natale. Il nodo sono i fondi chiesti dal presidente Donald Trump per finanziare la costruzione del muro al confine con il Messico, osteggiata dai democratici: il mancato accordo tra le parti ha provocato l'entrata in vigore del congelamento del bilancio, che ha interessato diversi dipartimenti.

Questa settimana sono attesi anche importanti dati come le prospettive economiche globali della Banca Mondiale e la disoccupazione in novembre nella zona Euro. Per quanto riguarda la Cina, sorvegliata speciale per i suoi ben noti conflittuali rapporti commerciali con gli Stati Uniti, vi è da ricordare la contrazione, la prima dal 2016, registrata dall'industria di Pechino a dicembre.

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