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ITALIARaffica di dimissioni nel Cda, la Bce commissaria Carige

02.01.19 - 20:23
Un bis di quanto successo questa estate, a distanza di poco più di tre mesi dalla sua elezione
Keystone
Raffica di dimissioni nel Cda, la Bce commissaria Carige
Un bis di quanto successo questa estate, a distanza di poco più di tre mesi dalla sua elezione

MILANO - La Banca centrale europea (Bce) 'commissaria' Carige dopo una raffica di dimissioni che ha provocato la decadenza del Cda, a distanza di poco più di tre mesi dalla sua elezione. All'origine della bufera che ha travolto l'istituto - che negli ultimi anni ha accumulato scandali e perdite per oltre 3 miliardi di euro - la decisione della famiglia Malacalza, primo azionista con il 27,5% del capitale, di bocciare nell'assemblea dello scorso 22 dicembre l'aumento da 400 milioni, uno dei tasselli del piano di risanamento concordato con la Bce.

La decisione ha scatenato le immediate dimissioni dei consiglieri Lucrezia Reichlin e Raffaele Mincione, a cui si sono aggiunte, lo scorso 31 dicembre, quelle dell'amministratore delegato (ad) Fabio Innocenzi, del presidente Pietro Modiano, e dei consiglieri Salvatore Bragantini, Lucia Calvosa e Bruno Pavesi, provocando la decadenza del cda. Un bis di quanto successo questa estate, quando l'emorragia di consiglieri aveva portato al rinnovo anticipato del board, con la maggioranza del cda eletta proprio nella lista Malacalza. Che però, alla prima occasione, ha sconfessato ancora una volta l'operato del 'suo' consiglio, bocciando l'aumento e aprendo una gravissima crisi.

L'ennesimo terremoto al vertice - sotto la guida della famiglia piacentina sono caduti quattro ad, incluso Innocenzi - ha spinto la Bce a intervenire d'urgenza per normalizzare una governance cronicamente instabile e che un istituto fragile come Carige, che rispetta a fatica i requisiti patrimoniali, non può permettersi.

Decisa dunque l'amministrazione straordinaria con la nomina di una terna di commissari che ha visto la conferma di Innocenzi e Modiano - il cui piano gode del pieno sostegno della Bce - e l'inserimento del giurista Raffaele Lener.

Il provvedimento "darà maggiore stabilità e coerenza al governo della società", si legge in una nota di Carige, e "in continuità con la strategia in atto" i commissari si dedicheranno al "rafforzamento patrimoniale", al "rilancio commerciale", alla "riduzione" dei non performing loans (npl, crediti deteriorati o prestiti non performanti) e alla "ricerca" di un partner solido che possa mettere definitivamente in sicurezza la banca.

«Un'amministrazione straordinaria con conferma dei vertici e riaffermazione delle strategie è in continuità e rafforza le prospettive di governance, non le indebolisce» ha detto Modiano. È «la prima volta in assoluto» che i vertici di una banca siano "confermati" tra i commissari: «questo vuol dire che c'è fiducia, è una presa di posizione abbastanza forte e una esposizione da parte della vigilanza», ha confermato Lener.

Solo i commissari, che riferiranno alla Bce, potranno infatti convocare assemblee e definire l'ordine del giorno anche se per l'approvazione di fusioni e aumenti di capitale servirà il sì dei Malacalza, che su Carige hanno perso 400 milioni e che, se dovessero proseguire nel loro ostruzionismo, potrebbero spingere Genova verso le soluzioni dolorose già viste in Veneto.

L'amministrazione straordinaria provocherà la sospensione del titolo da Piazza Affari a tempo indefinito, dopo quella temporanea disposta oggi dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob). Su quanto accade a Genova ha acceso un faro anche il governo: il premier Giuseppe Conte sta seguendo personalmente, con il ministro dell'economia e delle finanze Giovanni Tria, la situazione affinché - trapela da Palazzo Chigi - vada a buon fine il consolidamento patrimoniale di una banca considerata essenziale per il territorio ligure.

«Siamo fiduciosi che i commissari, con il controllo delle autorità, porteranno avanti rapidamente questo progetto», ha detto il presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), Salvatore Maccarone, che ha salvato Carige sottoscrivendo il bond da 320 milioni e spinge per una rapida aggregazione. Sul mercato si rincorrono i nomi di Unicredit, Banco Bpm, Ubi, Bnp Paribas, che si trincerano dietro a no comment e smentite.

«Per ora non c'è niente in vista ma dobbiamo prepararci a questa prospettiva», dice Modiano. Carige intanto cercherà di rinegoziare con il Fitd le condizioni del bond, su cui paga un tasso 'monstre' del 16% all'anno.

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