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Abu Dhabi: dal petrolio al turismo puntando sulla tradizione

UAE /CANTONEAbu Dhabi: dal petrolio al turismo puntando sulla tradizione

24.10.18 - 19:14
Settore in crescita, anche tra gli svizzeri: «Per l'abbigliamento e le regole di comportamento non c'è da aver paura»
DCT Abu Dhabi
Abu Dhabi: dal petrolio al turismo puntando sulla tradizione
Settore in crescita, anche tra gli svizzeri: «Per l'abbigliamento e le regole di comportamento non c'è da aver paura»

ABU DHABI / LUGANO - Negli ultimi 50 anni, Abu Dhabi ha estratto dalla terra ciò che ha fatto la sua fortuna e plasmato la sua immagine: il petrolio. Ora, però, l’emirato è intento a tirare fuori dal proprio passato una merce che si vende sempre meglio: la sua identità.

Viaggio nelle tradizioni - Con l’obiettivo - ancorato nella sua “Visione 2030” - di diversificare l’economia e deciso a differenziarsi dalla più famosa Dubai, Abu Dhabi sta infatti sviluppando il settore turistico puntando, tra le altre cose, sulle sue tradizioni.

Keystone

Oltre a un’offerta alberghiera che cresce in tutte le categorie, all’apertura del Louvre Abu Dhabi, a una proposta culturale sempre più variegata e ai siti Unesco di Al-Ain, la destinazione ha infatti per esempio lanciato quest’anno le “Emirati Experiences”: “esperienze” guidate da giovani emiratini ed emiratine che promettono al visitatore un contatto con la storia e le tradizioni del loro popolo. E allora si viene accolti in una vera casa emiratina e introdotti ai riti della celeberrima ospitalità beduina, si fa shopping di “abaye” - le tipiche tuniche femminili - con ragazze del posto o si costruiscono manufatti della tradizione con artigiani autoctoni.

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+7% di svizzeri - Niente che non facciano anche altre destinazioni, ma la scoperta di poter trovare cultura e autenticità (ancorché ad uso e consumo del turista) laddove molti credono di poter visitare solo centri commerciali e grattacieli piace. Nel 2017 Abu Dhabi ha così registrato un +9,8% di hotel guest su base annua, a 4,9 milioni. Per quanto riguarda gli svizzeri, la progressione è stata del 7% a 22’425 ospiti, fa sapere il Dipartimento cultura e turismo di Abu Dhabi, che questa settimana ha presentato la destinazione nel nostro cantone. Anche dalla Svizzera italiana, assicura la country manager Dora Paradies, si registra «un buon riscontro».

KeystoneVisitatori al Louvre Abu Dhabi

Confederati crocieristi - Per quest’anno, la presenza di confederati - attirati dal connubio mare-cultura - sta crescendo ulteriormente, marcando un +14%. La Svizzera rappresenta inoltre il 5° mercato per Abu Dhabi per quanto riguarda i crocieristi. I principali Paesi di provenienza dei turisti dell’emirato sono India, Regno Unito e Cina.

«Non c'è da aver paura» - Nell’immaginario del turista svizzero, tuttavia, il mondo arabo è talvolta associato a particolari regole in materia di abbigliamento e comportamento. Quali consigli essenziali è possibile dare per rispettare la cultura locale e non avere problemi?

«Abu Dhabi è una realtà cosmopolita, tollerante e aperta alle differenze», sottolinea Ikram Atitar, executive international media relation del Dipartimento cultura e turismo di Abu Dhabi. «Se proprio devo dare due consigli sono 1. di ricordare che, come accade anche qui, per ogni occasione c’è un abbigliamento appropriato: la canottiera e gli short vanno benissimo per strada, anche sulle donne, ma non in moschea. E 2. le pubbliche manifestazioni di affetto come baci appassionati sarebbero da evitare», spiega la responsabile.

Le conseguenze del mancato rispetto di queste indicazioni - in un Paese in cui gli stranieri costituiscono l’88% della popolazione - sarebbero tuttavia limitate: «Ci sarà chi guarderà e si sentirà in imbarazzo, ma nessuno vi parlerà», assicura Ikram. Niente grane con la polizia, insomma? «Non c'è da aver paura», aggiunge.

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Italiano o francese assicurati - E i turisti ticinesi un po’ digiuni d’inglese? Potranno cavarsela ad Abu Dhabi? «In ogni hotel troveranno qualcuno che parla italiano o francese», promette la responsabile.      

DCT Abu Dhabi

Ridurre la dipendenza dal petrolio - Insieme ad altri settori, il turismo rappresenta uno degli elementi su cui Abu Dhabi punta per ridurre la dipendenza dal petrolio. Se nel 2007 quest’ultimo rappresentava circa il 59% del Pil dell’emirato, l’obiettivo è di ridurre la sua incidenza al 36% entro il 2030. Sul territorio di Abu Dhabi, il più vasto dei sette emirati, si trova il 94% delle riserve di greggio del Paese.

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Turismo, settore in forte crescita - Come indicato dal World Travel & Tourism Council, negli ultimi dieci anni la città di Abu Dhabi ha registrato la più veloce crescita del settore turistico al di fuori della regione Asia-Pacifico (fa parte della regione Medio Oriente). Il Pil generato dal turismo è triplicato dal 2006 a questa parte a 3,2 miliardi di dollari, ovvero il 2,7% del Pil cittadino: una crescita più marcata che a Dubai, dove il turismo costituisce il 10,1% del Pil. «Dubai è una destinazione più matura con la quale non siamo in competizione», assicura Ikram Atitar. «Anzi, collaboriamo strettamente con loro proponendo prodotti diversi: la vicinanza è un’opportunità», aggiunge.   

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