La low cost cita le agitazioni sindacali e il calo delle tariffe come motivi della flessione. Puntualità giù dell'11%
DUBLINO - Risultati in calo per Ryanair nel primo semestre 2018-2019. Tra riduzione dei prezzi dei biglietti, aumento del costo del carburante e scioperi, la principale compagnia europea ha annunciato una contrazione del 7% dell’utile netto a 1,2 miliardi di euro.
Nel comunicare la flessione, il ceo Michael O’Leary ha citato come cause la contrazione del 3% delle tariffe per eccesso di capacità in Europa, l’aumento dei costi per il carburante e per il personale e l’incremento degli indennizzi per cancellazioni e ritardi. Ciononostante, il numero di passeggeri che hanno volato con Ryanair è aumentato del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 76,6 milioni. L’andamento per il resto dell’anno dipenderà fortemente dal fatto che i prezzi dei biglietti non diminuiscano ulteriormente, ha sottolineato la compagnia.
L’estate di Ryanair è stata caratterizzata da diversi scioperi in tutta Europa che hanno causato cancellazioni e ritardi. Il 2018 è stato «l’anno peggiore» in quanto a disagi, ha lamentato la low cost. In particolare la puntualità del vettore è scesa dall’86% al 75% (-11%), cattivo risultato che viene imputato in toto agli scioperi e alle carenze di personale. Ryanair sottolinea comunque i «progressi» fatti con i sindacati in diversi Paesi europei (la compagnia riconosce le rappresentanze dei lavoratori solo dal dicembre del 2017).