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MONDOL'Europa non è pronta ad affrontare un'altra crisi

02.10.18 - 09:45
Lo afferma Moody's Investors Service in un rapporto pubblicato oggi
Keystone / AP
L'Europa non è pronta ad affrontare un'altra crisi
Lo afferma Moody's Investors Service in un rapporto pubblicato oggi

NEW YORK - L'Europa non è preparata ad affrontare un altro forte rallentamento che metta alla prova il sistema finanziario e sarà più esposta a una nuova eventuale crisi nonostante dopo l'ultima recessione gli emittenti abbiano beneficiato di condizioni del credito favorevoli e le banche abbiano rinforzato la loro solidità patrimoniale. Lo afferma Moody's Investors Service in un rapporto pubblicato oggi.

Il rapporto è in questo caso un'informativa sui mercati e «non rappresenta un'azione di rating», specifica l'agenzia.

«Nonostante vi siano stati diversi miglioramenti dopo il 2008, l'Europa resta vulnerabile in termini economici perché l'indebitamento è cresciuto, vi sono meno strumenti per favorire la ripresa, i prezzi delle attività finanziarie sono elevati, i rischi politici e normativi stanno aumentando e le tecnologie innovative stanno mettendo alla prova sempre più settori», afferma Paolo Leschiutta, senior vice president di Moody's, aggiungendo che «complessivamente lo spazio di manovra per ridurre gli effetti di un'altra recessione si sta riducendo».

Nel rapporto "Cross-Sector - Emea: Five vulnerabilities will deepen the impact in Europe of the next downturn", l'agenzia di rating spiega che «nell'ultimo decennio il debito privato è rimasto a livelli storicamente elevati, lasciando molti emittenti più esposti qualora i tassi d'interesse dovessero innalzarsi bruscamente e restare elevati. Anche i livelli elevati ed in crescita del debito pubblico lasceranno numerosi paesi europei esposti alla prossima recessione e all'effetto dei costi associati all'invecchiamento della popolazione».

Keystone / EPA

Secondo Moody's «le azioni decise dai governi e dalle banche centrali per favorire la ripresa dopo l'ultima crisi hanno ridotto le opzioni per contrastare un eventuale nuovo peggioramento dell'economia. Le politiche di stimolo monetario stanno producendo minori frutti e i frequenti tagli alla spesa a livello del settore pubblico locale rendono più difficili ulteriori riduzioni e il consolidamento dei bilanci pubblici. Inoltre, la crescita dell'economia resta stagnante, il che limita la velocità di ripresa dopo una recessione».

«A causa del rialzo dei prezzi alcuni beni e alcuni mercati finanziari sono esposti al rischio di una drastica correzione nel caso in cui i tassi d'interesse dovessero aumentare rapidamente al di là delle aspettative dei mercati. Per quanto riguarda le aziende - si legge nel rapporto - i multipli elevati e le valutazioni degli asset aumentano i rischi connessi alle fusioni e acquisizioni, perché l'eccessivo costo delle operazioni può rendere più difficile la riduzione del debito. Il basso tasso di crescita e gli elevati tassi di disoccupazione peggiorano l'insicurezza in alcuni paesi, favorendo i movimenti anti-establishment, che potrebbero diventare ancora più popolari qualora dovesse scoppiare un'altra crisi. I politici potrebbero addirittura decidere di revocare le misure di supporto precedenti o di aumentare il protezionismo», conclude Moody's.

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